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LUNEDI DELL’ANGELO – LA TRADIZIONE DEL BACIO DELLE DUE MADONNE

di Stefano Di Palma

 

Il lunedì dell’Angelo è per il popolo di Castrocielo e di Colle San Magno un giorno di festa particolare che prevede lo svolgersi dell’antica tradizione detta “l’Inchinata”, ma conosciuta localmente come  “Giorno del Bacio”.  Le denominazioni ricordano ciò che realmente avviene e ciò che il fedele intende vedere con gli occhi della fede, dato che il rito prevede l’incontro di due statue raffiguranti la Madonna e trasportate da cortei partiti dai rispettivi Comuni, che, nel momento dell’incontro vengono inchinate dai portatori l’una verso l’altra quasi a scambiarsi un simbolico bacio di concordia.

I partecipanti si incontrano presso la montana chiesa di Santa Maria Assunta sita nel luogo che ha dato origine alle due comunità, sul Monte Asprano, abbandonato poi dagli abitanti che scesero a valle per fondare gli insediamenti ubicati nei due versanti opposti della montagna cioè proprio Castrocielo e Colle San Magno.

Nella comune chiesa madre di Santa Maria Assunta un tempo erano conservate delle reliquie poi trasportate a Castrocielo; per questo motivo si creò uno scontro tra i due paesi, ricomposto e rinnovato annualmente nel segno di una pace ritrovata proprio con il rito che prevede il bacio delle rispettive madonne in quel luogo.

Nell’esecuzione di questa tradizione non manca un implicito protocollo da seguire affinché il tutto si concluda al meglio visto che la consuetudine prevede che il corteo di Castrocielo abbia la precedenza e arrivi sul luogo dell’appuntamento prima di quello che si muove da Colle San Magno.

E’ pertanto usanza che la processione parta dalla chiesa di Santa Lucia nelle prime ore del mattino. Il percorso è a tratti impervio e prevede che la statua, portata a spalla, venga deposta più volte su grossi massi di pietra detti “posature” ossia “poggiatoi”; la sosta è utile per un momentaneo ristoro dei pellegrini e a liberare l’immagine sacra da possibili ingombri, come la corona, o parti più esposte a incidenti come il Bambino.  Prima dell’ultimo sentiero la statua rientra in possesso delle insegne e del Bambino e si svolge il rito del saluto diretto verso il santuario della Madonna di Monte Leucio, colle avamposto della catena degli Aurunci. In rappresentanza dei presenti il saluto è compiuto dal portatore dello stendardo che muove la grande asta e il pesante tessuto secondo studiati movimenti.

Come accade in altri luoghi di culto, all’arrivo, il corteo percorre il perimetro della chiesa dell’Assunta. Si tratta di un’usanza antica, forse pagana, che mai come in questo caso trasmette tra l’altro oltre che un generale ringraziamento per l’arrivo anche un senso di “possesso” del sacro luogo, poi ripetuto anche dai fedeli di Colle San Magno. E’ dunque in seconda battuta, nel pieno rispetto dei sincronismi, che i devoti di Colle San Magno salgono con il loro corteo e la loro Madonna dal versante opposto, meno difficoltoso. Le due comunità si incontrano nel punto dove confluiscono le due mulattiere e si verifica il fulcro della tradizione con il solenne “bacio”.

Dopo l’evento sacro e le funzioni religiose la concordia ritrovata viene celebrata anche con un momento di aggregazione che prevede una ricca colazione a base di prodotti tipici della tavola pasquale e, in un clima di festa, infine i cortei ritornano indietro.

 

 

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