“Penso che nessun’altra cosa ci conforti tanto come il ricordo di un’amica: la memoria di lei, la gioia della sua confidenza; o l’immenso sollievo di esserti tu confidata a lei con assoluta fiducia e tranquillità: appunto perché amica. E il desiderio di rivederla se lontana, di evocarla, quasi per risentirla vicina, e udire la sua voce, e continuare colloqui mai finiti.” (David Maria Turoldo)
Proprio così la vogliamo ricordare, noi della comunità parrocchiale di Carnello. Prima di partire missionaria in Romania, è stata l’anima delle attività che hanno caratterizzato i suoi primi anni di servizio, insieme alle Suore Operaie di Gesù e sotto la guida attenta e presente di don Loreto Pagnanelli prima, e di don Antonio Lecce dopo.
Non abbiamo parole per esprimere tutta la nostra riconoscenza verso questa donna straordinaria. Chi non la ricorda al servizio degli anziani della parrocchia? Non c’era persona bisognosa che non godeva del suo conforto, del suo sorriso, delle sue preghiere. E che dire per i bambini e i giovani di recite, di gite, di pomeriggi giocosi trascorsi al “campetto” delle Suore? Momenti legati sempre da quel filo conduttore che, alla fine, portava a Gesù.
Respiriamo, tuttavia, un alone di rammarico per non averla conosciuta e sostenuta abbastanza. Forse perché un po’ ignari dell’effettiva grandezza del suo operato?
Sicuramente, da oggi in poi, la morte di suor Rosella farà da monito e da stimolo a tutti coloro che intendono riscoprire il valore della sua missione in unione con le Suore Operaie di Gesù, che da trent’anni operano incessantemente con umiltà e solerzia nella nostra parrocchia.
Salutiamo suor Rosella, immaginandola accanto ad ognuno di noi con la sua dolcezza e il suo sorriso che, facendo sue le parole di mons. Edoardo Facchini, ci dice: “Vorrei arrivare la’ dove mi chiama la carità di Cristo.”