È entrata in stazione portando tra gli sbuffi e il vapore il ricordo di scene in bianco e nero viste in vecchi film o in vecchie foto. La scorsa domenica, puntuale, alle 12.15 la locomotiva a vapore TV640 ha fatto ingresso nella Stazione di Arpino e qui ha sostato fino alle 12.25 per ripartire alla volta di Roccasecca. Uno spettacolo accolto dall’Amministrazione comunale, dalla Banda Carlo Conti di Arpino, dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo M.T. Cicerone, dall’ Associazione Arma Aereonautica Sezione di Arpino e da numerosissimi cittadini di Arpino con vero entusiasmo. Un percorso durato cinque ore per inaugurare la tratta Avezzano – Roccasecca rimasta chiusa per diverso tempo. L’evento, sostenuto anche dall’Amministrazione Comunale di Arpino, è stato organizzato dal Comitato interregionale “Salviamo la ferrovia Avezzano-Roccasecca” e la sosta presso la stazione della città di Arpino è stata coordinata dall’Assessore alla cultura Rachele Martino, dal Consigliere comunale delegato alle attività produttive Valentina Polsinelli e dal componente dello staff del Sindaco, Avv. Alessandro Giordano.
“Un’immagine davvero suggestiva quella che ci ha regalato il vecchio treno a vapore TV 640 – ha commentato il Sindaco di Arpino Avv. Renato Rea – Sono stati molti i cittadini di Arpino che hanno colto l’occasione per scendere presso la Stazione della città di Arpino ed accogliere con entusiasmo la vecchia locomotiva entrata con eleganza sui binari della nostra città. La sosta della Locomotiva, fortemente voluta dall’Amministrazione comunale di Arpino, ha voluto rappresentare, oltre che l’occasione per vedere dal vivo un antico mezzo a vapore attraversare la Stazione della nostra città e ripercorrere a ritroso il tempo, anche la continuativa attività di servizi da sempre garantiti nel nostro paese. Un legame tra passato e presente che continua e migliora”.
È ripartita alle 12.25 dopo una sosta di dieci minuti, portando con sé il saluto dei tanti presenti e il saluto di un amico che ha lasciato nel cuore di Arpino immagini che resteranno vive, proprio come quelle della Locomotiva che ci ha portato a guardare in alto, verso il vapore, verso il cielo, verso raggi incerti in quel cielo coperto. È andata via fischiando, e con quel fischio ci salutava.