Come apprendiamo dal sito web del Comune di Sora, nella sezione Cantieri Aperti, “Sono quasi ultimati i lavori di trasformazione del manto di gioco dello stadio “Tomei”. Nei giorni scorsi si è provveduto alla posa del “pacchetto manto”, sono quindi in corso i lavori per la segnatura del campo a cui seguiranno i lavori di posa dell’intaso nonchè le finiture accessorie (porte, panchine…). L’appuntamento è per il 14 settembre 2014, quando al “Tomei” si disputa la prima gara ufficiale di campionato dilettantistico nazionale di serie D.
Per l’occasione il “Tomei” è oggetto di un restayling generale. Infatti sono in corso una serie di lavori in “economia” per l’agibilità dello stadio, con la sistemazione di calpestii di servizi, degli impianti tecnologici, dei servizi igienici, della segnaletica di deflusso; il tutto a completamento di lavori iniziati circa due anni fa con il rifacimento della tribuna centrale coperta, rimasta chiusa per anni. Infine sono anche in corso i lavori per la definitiva sistemazione della stazione di pompaggio delle acque bianche che rappresentano un “incubo” per il Tomei per la nota posizione depressa e le concause dovute alle urbanizzazioni della collina S. Antonio Forletta – Valcomperta.
Questi ultimi interventi, non possibili con gli stanziamenti regionali dell’epoca per la limitatezza dei fondi, sono stati possibili oggi grazie alla fattiva collaborazione del Consorzio di Bonifica Conca di Sora e del controllo attento dei Geom. Domenico Iafrate, Geom. Domenico Morsilli del P. I. Pasqualino Perruzza dipendenti dell’Ente, che assicurano la corretta esecuzione dei lavori coordinati dall’Ing. Luigi Urbani.
Sarà così a breve restituito alla collettività sportiva sorana, un impianto rivisitato, a norma , agibile e dotato di un tappeto erboso sintetico sicuramente presente in pochi stadi italiani che renderà possibile la disputa di partite in campo e di livello superiore.
Ora, la speranza è che su questo manto erboso, bellissimo e innovativo, la squadra bianconera possa raggiungere i successi che merita e a cui, fino a pochi anni fa, eravamo meravigliosamente abituati.
Davide Baldassarra
