Lo sapevate che… lo scrittore inglese Lawrence ambientò i capitoli XIV e XV del suo romanzo “La ragazza perduta” a Picinisco, come sfondo della storia d’amore tra Alvina e Ciccio?
Pubblicato nel 1920, “La ragazza perduta” è ispirato al viaggio che Lawrence fece in Italia e, in particolare, alla sua permanenza – di sole due settimane – nel paesino della Ciociaria, soprannominato da lui, Pescocalascio.
Era il lontano 1919 quando, su invito del modello piciniscano Orazio Cervi, Lawrence, insieme alla moglie Frieda, si recò a casa Cervi in contrada “Le Serre”.
Lawrence descrive la permanenza in terra ciociara come un meraviglioso viaggio nel mondo selvaggio, dove tutto era molto primitivo: dalla casa con pochi piatti, alcune tazze, due bicchieri, al modo di cucinare, che egli definì “al modo degli zingari”, cioè, su un fuoco alimentato da legna.
Il romanzo narra la storia di una donna inglese di buona famiglia, Alvina, nei primi anni del Novecento.
Ragazza inquieta, ma desiderosa di affermarsi lontana dai pregiudizi di quel mondo borghese che l’aveva vista crescere, con grande scandalo di familiari e amici, rifiuta un matrimonio di convenienza, per sposare Ciccio, un emigrante italiano che lavora in una compagnia di artisti girovaghi.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale, Ciccio è costretto a partire dall’Inghilterra e a ritornare in patria.
La giovane, convinta della sua scelta, lo sposa e lo segue nello sperduto paese d’origine.
Quando Alvina arriva a Pescocalascio rimane colpita dal paesaggio selvaggio, dalla casa che definisce fredda e inabitabile. Intorno a sé vede solo la desolazione. Gli unici aspetti che l’affascinano sono i momenti della vita quotidiana, come il mercato, gli abiti variopinti delle contadine e l’arrivo degli zampognari.
Alvina, dimostra di avere una scarsa considerazione di questa gente definendola rozza, ignorante e ipocrita e non riesce a creare relazioni interpersonali.
Unico filo conduttore tra Alvina e il popolo di Pescocalascio è l’amore per la natura.
Iniziato sei anni prima, sempre in Italia, il romanzo fu completato solo dopo il soggiorno nella Val di Comino che offrì, probabilmente, a Lawrence quell’ispirazione che da anni cercava.
(Casa Lawrence – Foto tratta dal web)