Lo sapevate che...

LO SAPEVATE CHE…SORA EBBE UN ‘ATTORE NATO’, TREBBELATE!

Lo sapevate che, a Sora, ci fu un “attore nato” e non era Vittorio De Sica.
Non sappiamo quale fosse il suo nome, ma sappiamo che tutti lo conoscevano come Trebbelate, a causa delle continue disgrazie che gli capitarono nel corso della sua vita. Nonostante tutto, non si pianse mai addosso e si mostrava ai compaesani sempre allegro. Trebbelate si esibiva solo nelle strade e nelle piazze, per il puro piacere di farlo, non pretendeva, infatti, denaro da nessuno. Gradiva, però, come ricompensa, un buon bicchiere di anice! Trebbelate si sentiva un vero divo del teatro, tanto che non concedeva mai il bis al suo pubblico.
L’ Avv. Domenico di Passio, nel suo libro “C’era una volta a Sora”, riporta un aneddoto, passato nella storia del «teatro popolare» sorano con un titolo immortale: «La jettàta ‘e Trebbelate». Durante la tradizionale fiera di Santa Restituta, Trebbelate finse di avere un attacco epilettico, lasciando nello stupore più totale i “pignatari”, con i quali si stava congratulando per la loro maestria «nell’appiccicare i manichi dove più gli faceva comodo».
Una recitazione degna di un Oscar! Si buttò a terra, una schiuma bianca prese a sgorgare dalle labbra semiaperte, le braccia e le gambe, cominciarono a muoversi senza alcun controllo. Nel frattempo, la gente intorno, consapevole della finzione intervenne, rialzandolo e trascinandolo lontano. Trebbelate, divertito, man mano che si allontanava, si voltava per osservare i volti preoccupati dei “pignatari” impietriti.
“Scongiurato il pericolo di ogni possibile rappresaglia, si sciolse dalla stretta eccessiva dei due accompagnatori e con la scusa di pulirsi il vestito, si chinò a raccogliere l’ennesimo, caloroso applauso dei sostenitori vecchi e nuovi, disegnò nell’aria l’abituale gesto come a chiudere il sipario e con voce solenne declamò: jate a fa… tià, la commedia è finita!”