Lo sapevate che… la sera del 3 ottobre 1226, Francesco d’Assisi moriva all’età di soli 44 anni. Solo due anni dopo, il 16 luglio del 1228, con un processo di canonizzazione tra i più brevi della storia, venne proclamato Santo in presenza dello stesso vescovo di Assisi che lo aveva coperto e accolto nel suo mantello, quando il poverello d’Assisi si spogliò delle vesti durante il ‘processo’ davanti a tutti. Il 18 giugno del 1939, Papa Pio XII lo proclamò, insieme a Santa Caterina da Siena, patrono d’Italia, fissandone la celebrazione della memoria liturgica il 4 ottobre. Nel 2005 anche il Parlamento indicò il 4 ottobre come giorno dedicato a San Francesco, quale appunto “solennità civile e giornata per la pace, per la fraternità e per il dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse”.
Quando Francesco si convertì, dopo aver udito il messaggio dal Crocifisso di San Damiano, diede del denaro a un sacerdote affinché comprasse olio per un lume, in modo tale che di fronte a quell’immagine miracolosa non mancasse mai la fiamma e la luce. Così ogni anno quella tradizione si ripete sulla tomba del Santo di Assisi, dove una lampada votiva splende e una regione d’Italia di volta in volta partecipa all’accensione.
Quest’anno accade però qualcosa di molto speciale: ad accendere la lampada, dopo due anni di pandemia, a nome di tutte le regioni e di tutti gli italiani, è il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Anche quest’anno, risplende la lampada di san Francesco nella sua Basilica, accesa questa mattina durante la Messa dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E il cardinale Matteo Zuppi auspica: “L’Italia intera la accende oggi con il suo Patrono, perché tante luci rendano umana e fraterna questa nostra unica stanza che è il mondo”. Una Messa celebrata dunque in modo ancora più solenne, nella quale non c’è come tradizione ad offrire l’olio per la lampada, ma l’Italia intera, con i suoi Vescovi, e con il presidente Mattarella, simbolo dell’unità nazionale,
E’ la messa del 4 ottobre, quest’anno celebrata in maniera ancor più solenne del solito. Non c’è una sola regione a offrire l’olio per la lampada, ma l’Italia intera con i suoi vescovi. E c’è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, simbolo dell’unità nazionale, con l’affidamento al Santo dell’Italia intera, e la preghiera corale perché “il lupo terribile della guerra sia addomesticato”, come ha invocato il card. Zuppi.