Lo sapevate che… San Francesco d’Assisi, di cui si celebra oggi la festa, è considerato uno dei padri della lingua italiana. Morto nel 1226, e innalzato agli onori degli altari dopo appena due anni, nel 1939 fu proclamato Patrono d’Italia dal Papa Pio XII insieme a Santa Caterina da Siena. Pio XII riconosceva al Poverello di Assisi di essere il “più italiano dei Santi”, in quanto uno dei padri della lingua italiana, e il “più Santo degli italiani”, per via della grande devozione a lui rivolta.
Un legame tra Francesco e l’Italia molto stretto, se si pensa al Cantico delle Creature, la preghiera di lode a Dio e alle Sue creature composta dal Santo, molto probabilmente intorno al 1224, due anni prima della sua morte, ritenuta il più antico testo poetico della letteratura italiana di cui si conosca l’autore.
«Altissimu, onnipotente bon Signore,/ Tue so’ le laude, la gloria et l’honore et omne benedictione./ Ad Te solo, Altissimo, se konfano,/ et nullu homo ène dignu te mentovare […]»: sono le parole con cui inizia la tradizione letteraria italiana. L’inno al Signore e alla potenza della natura e dei suoi elementi è scritto da Francesco in un volgare umbro, che presenta, oltre a latinismi, anche influssi toscani e francesi. È il primo esempio di lingua italiana, un primo passo che permette di iniziare ad identificare un registro linguistico comune che porterà a costruire nel corso dei secoli la nazione italiana.