Lo sapevate che… oggi si celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che porta a riflettere sulla condizione di tanti esuli nel mondo, che hanno diritto ad essere protetti e tutelati nella loro dignità. “Chiunque, ovunque e sempre. Ogni persona ha il diritto di cercare protezione”, è lo slogan che l’UNCHR ha scelto per la Giornata, istituita nel 2001 con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti dei migranti, persone in fuga dalla guerra e dalla povertà che necessitano di protezione e sicurezza.
Oggi, oltre 80 milione di cittadini si trovano nelle condizioni di persecuzione citate dall’articolo 1 della Convenzione di Ginevra del 1951, che indica nel rifugiato colui che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori dal Paese di cui è cittadino e non può o vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione del suo Paese; oppure che, non avendo cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di tali avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra”.
Si tratta quest’anno di una giornata che tocca particolarmente anche il nostro Paese, perché negli ultimi 10 mesi l’Italia si è trovata a gestire, oltre ai fenomeni migratori costanti e continui, due emergenze gravi e complesse. La prima è iniziata l’estate scorsa, il 15 agosto, dopo la presa di Kabul da parte dei Talebani. Da quel momento in poi chi è riuscito a fuggire dopo la capitolazione di Kabul ha trovato accoglienza in molti Stati europei e non solo, e ovviamente anche l’Italia ha cercato di dare il suo contributo accogliendo gruppi più o meno numerosi tra le varie città italiane. E poi un’altra emergenza è iniziata dopo febbraio quando, dopo la guerra in Ucraina, milioni di sfollati hanno provato a salvare la propria vita abbandonando il Paese d’origine e cercando ospitalità in tanti Paesi europei.
Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, lo scorso 24 febbraio, sono usciti dal Paese quasi 6 milioni di ucraini (dato aggiornato a maggio 2022). L’emergenza Ucraina ha spinto ovviamente l’UNCHR a occuparsi nuovamente dell’Europa per operare immediatamente nel cuore di essa. Nei prossimi mesi i numeri già alti dei rifugiati ucraini cresceranno e la comunità internazionale dovrà occuparsi di tutte le vite in estremo bisogno umanitario. Anche stavolta, l’Italia ha risposto in modo immediato nel nome di tutti i diritti di cui devono godere i rifugiati in pericolo di vita.
“L’umanità che mostreremo nell’accogliere i profughi disperati, l’intelligenza con cui affronteremo i fenomeni migratori, la fermezza con cui combatteremo i trafficanti di esseri umani saranno il modo con il quale mostreremo al mondo la qualità della vita democratica.” (Sergio Mattarella).