Il 7 giugno ricorre la Giornata mondiale della sicurezza alimentare (World Food Safety Day) proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per mantenere alta l’attenzione sul tema della sicurezza alimentare. Lo slogan di quest’anno è “Cibo sicuro ora per un domani sano”.
Le malattie di origine alimentare sono spesso invisibili all’occhio umano, in quanto causate da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche che entrano nel corpo attraverso cibo o acqua contaminati. Pertanto migliorare la sicurezza alimentare e quindi l’accesso al cibo sano vuol dire migliorare la salute delle persone e la loro aspettativa di vita.
Quello della sicurezza alimentare è un tema molto sentito in Italia, i cui cibi e le bevande risultano sei volte più sicuri di quelli degli altri Paesi secondo l’analisi della Coldiretti, realizzata sulla base dell’ultimo rapporto dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Analizzando più di 96.000 campioni di alimenti in vendita nell’Unione Europea, sono stati resi noti i risultati riguardanti la presenza dei residui di pesticidi su frutta, verdura, cereali, latte e vino. Dall’analisi emerge inoltre che i prodotti agroalimentari extracomunitari con residui chimici irregolari sono pari al 5,6% rispetto alla media Ue dell’1,3% e ad appena lo 0,9% dell’Italia, che vanta anche una qualità e varietà di cibi che caratterizzano la salutare “dieta mediterranea”.
Con l’emergenza Covid-19 il tema della sicurezza alimentare è diventato ancora più importante, dato che secondo la Fao “la pandemia ha affinato l’attenzione sulle questioni relative alla sicurezza alimentare, come igiene, resistenza antimicrobica, cambiamenti climatici, frodi alimentari”.
Ogni anno 600 milioni di persone contraggono circa 200 diversi tipi di malattie di origine alimentare, che provocano la morte di ben 420.000 soggetti, specie tra i più poveri e fragili.
Carla Cristini
Fonte: Ansa
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