Lo sapevate che… nell’oceano Pacifico c’è un’isola di plastica grande più della Francia, chiamata Great Pacific Garbage Patch o Pacific trash vortex, che secondo le stime degli scienziati risulterebbe grande tre volte la Francia. Questo grande accumulo di spazzatura galleggiante si trova fra il 135º e il 155º meridiano Ovest e fra il 35º e il 42º parallelo Nord, ed è la conseguenza dell’inquinamento dei mari, causato dall’uomo, e delle correnti superficiali del Pacifico che, muovendosi in senso orario, hanno raccolto tutti i rifiuti gettati in mare in una enorme spirale.
L’esistenza di una grossa chiazza di immondizia nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico fu ipotizzata già sul finire degli anni ‘80 in Alaska, ma il primo testimone oculare di questa “isola misteriosa” fu probabilmente il capitano Charles Moore, che di ritorno da una regata oceanica, nel 1997, incontrò una distesa di plastica così larga che gli ci vollero sette giorni per attraversarla. La scoperta di questo nuovo mondo allarmò tutta la comunità scientifica che si mise in moto per capire le cause e le dimensioni di questo fenomeno.
L’isola di plastica nasce come conseguenza delle correnti superficiali del Pacifico che, muovendosi circolarmente in senso orario, creano una spirale con al centro una zona di “acque ferme”. L’estensione di questa isola di plastica non è nota con precisione: si va da una stima di 700.000 km², poco più della Francia, a una di oltre 10 milioni di km², poco più degli Stati Uniti. Per più del 90% l’isola è costituita da microplastiche. Nel mondo ci sono almeno altre cinque isole di plastica, di dimensioni più ridotte, frutto delle diverse correnti che caratterizzano i mari del pianeta.
Fonte: Geopop
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