Lo sapevate che… da qualche anno, in una località del Sud della Francia, Cadarache, è in corso un progetto di sperimentazione tra i più ambiziosi della storia. Nato da una collaborazione internazionale tra Europa, Giappone, Stati Uniti, Russia, Cina, India e Corea, il progetto ITER (acronimo di International Thermonuclear Experimental Reactor) potrebbe condurre le società verso un nuovo modello di produzione di energia, auspicabilmente entro il 2060, sfruttando la fusione nucleare.
Spesso il termine “nucleare” viene associato all’idea di pericolo, di disastro (pensiamo subito alla tragedia di Chernobyl), alla radioattività o alla bomba atomica. In realtà, dal punto di vista fisico, il processo di fusione nucleare è tutt’altra cosa rispetto alla fissione (quella delle centrali tipo Chernobyl).
La fusione consiste nell’unione di due atomi leggeri (di idrogeno), con conseguente liberazione di grandi quantità di energia; la fissione invece parte da atomi pesanti (come l’uranio) e li spezza in atomi più leggeri tramite bombardamento di neutroni. Nella fusione nucleare con 1,6 grammi di deuterio, estratto da 50 litri di normalissima acqua, e 5 grammi di litio-6, sarebbe possibile potenzialmente produrre circa 380.000 kilowattora, cioè una quantità di energia in grado di soddisfare il fabbisogno di una persona per circa dieci anni.
A causa del diverso funzionamento, un reattore a fusione in caso di guasto si spegnerebbe, senza generare una reazione a catena. Inoltre la fusione non genera residui radioattivi a lunga vita. Inoltre è una fonte energetica rinnovabile, molto più pulita di tante altre fonti (non emette CO2) e pressoché inesauribile.
I vantaggi della fusione sono dunque molti, dal minor impatto ambientale al fatto di essere rinnovabile, ma è una tecnica complicata da sviluppare, perché è fisicamente molto complicato mettere in moto una reazione di fusione. Il problema è che per fondere i due atomi dell’idrogeno è necessaria un’energia gigantesca, in grado di vincere la repulsione atomica di due nuclei dello stesso segno (positivo).
Per questo motivo il progetto ITER è considerato uno dei più ambiziosi dei nostri tempi, ma se la scienza e la mente umana riuscissero a sviluppare la tecnica della fusione, sarebbe davvero una svolta epocale per il futuro della pianeta in termini di sviluppo e sostenibilità.
Fonte: Geopop
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