Lo sapevate che… il primo ad utilizzare il termine “vaccino” fu, alla fine del 700, il medico inglese Edward Jenner, che grazie alla sua attività di medico di campagna ebbe una intuizione che nel corso dei secoli successivi avrebbe salvato milioni di vite, grazie ad un morbo diffuso tra le mucche.
Sin dai tempi più remoti i primi popoli che in ogni parte del mondo praticavano la medicina iniziarono a sperimentare delle tecniche di immunizzazione che furono praticate innanzitutto per la cura del vaiolo. La medicina tradizionale aveva constatato che chi sopravviveva all’infezione non veniva più colpito dallo stesso male, e per questo si iniziò a praticare la variolizzazione, ossia l’inoculazione negli individui sani, di siero proveniente dalle pustole dei soggetti malati, in via di guarigione. La prima ad importare la pratica in Europa fu la nobildonna inglese lady Mary Wortley Montagu: lei stessa sopravvissuta al morbo, aveva scoperto la pratica della variolizzazione nel 1717 a Costantinopoli, il cuore dell’Impero Ottomano, dove il marito era stato inviato come ambasciatore. Notò una pratica particolare: all’inizio dell’autunno, le donne anziane facevano il giro delle case per fare un trattamento a quanti lo richiedevano, iniettando siero infetto attraverso un’incisione a croce su cinque punti del corpo del paziente per poi chiudevano la ferita. Ne seguiva la febbre dopo qualche giorno, e poi la comparsa di qualche bubbone che non avrebbe lasciato cicatrici.
A lady Montagu sembrò un miracolo perciò decise – contro il volere del marito – di sottoporre al trattamento i suoi figli. Nel 1721 Londra era sotto la morsa di una devastante epidemia di vaiolo. Mary Montagu aveva sperimentato sulla sua famiglia una pratica che riteneva decisiva per l’eradicazione della malattia e iniziò la sua campagna per la variolizzazione. Vennero fatti ulteriori esperimenti per tranquillizzare l’opinione pubblica, inoculando il pus su sei condannati a morte: ebbero la febbre, qualche pustola, guarirono e infine, come ricompensa, furono liberati. Anche l’esito della procedura su cinque bambini dell’orfanotrofio diede ottimi risultati. La principessa Carolina fece “variolare” i figli e da quel momento la pratica cominciò a diffondersi incontrando soprattutto il favore dell’aristocrazia.
Fu sul finire del secolo, nel 1796, che il medico inglese Edward Jenner – considerato il padre degli studi immunologici – mise a punto il vaccino contro il vaiolo. La guerra a questo flagello dell’umanità era cominciata e sarebbe stata davvero lunga: l’Organizzazione mondiale della Sanità, infatti, riuscì a dichiarare l’eradicazione del vaiolo solo nel 1980. Jenner, medico rurale a Berkeley, nel Gloucestershire, entrò in contatto con un fenomeno decisivo per lo sviluppo del primo vaccino della storia. Nella zona si era diffusa la notizia che i mungitori che contraevano il vaiolo bovino, variante meno pericolosa di quello umano, mungendo le mucche, diventavano immuni. Jenner iniziò così a maturare l’idea che fosse possibile trasmettere una sorta di immunizzazione inoculando il vaiolo vaccino nelle persone sane e l’occasione gli si presentò quando una giovane mungitrice si recò nel suo studio con le mani coperte da lesioni del vaiolo vaccino. Il medico allora inoculò del materiale prelevato dalle pustole della giovane a un bambino, che dopo una leggera febbre guarì. Per verificare che l’immunizzazione fosse acquisita qualche mese dopo Jenner inocula lo stesso bambino con della materia prelevata questa volta da una lesione recente di vaiolo (V. maior o minor). Il bambino non si ammala, dimostrando così di aver acquisito l’immunizzazione.
Per il ruolo del vaiolo bovino nella procedura, Jenner la battezza “vaccinazione” e ‘vaccino’ oggi indica un preparato in grado di fornire un’immunità acquisita: il sistema immunitario ricorda la prima infezione più blanda ed è pronto a combattere contro un’infezione più aggressiva.
Jenner dovette fronteggiare una forte ostilità nei confronti del suo metodo, a cui non riusciva a dare una base sperimentale maggiore in assenza di volontari per la vaccinazione. Soltanto grazie ad una massiccia attività di divulgazione e al sostegno successivo da parte del Parlamento inglese, la pratica di Jenner si fece strada anche in altri Paesi europei e negli Stati Uniti. Grazie ai successivi e continui miglioramenti, agli sforzi dell’OMS e dei governi di tutto il mondo, nel 1980 il vaiolo è stata la prima malattia della storia ad essere dichiarata completamente eradicata.
Oggi ci sono diversi modi per acquisire l’immunità che variano a seconda del tipo di malattia, ma è stato lo stesso Louis Pasteur a proporre che indipendentemente dall’approccio impiegato i preparati venissero chiamati vaccini in onore del primo vaccino contro il vaiolo sviluppato da Edward Jenner.
Fonte: Scuola Zanichelli
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