Lo sapevate che…il 20 marzo 1948 la 20ª edizione della cerimonia degli Oscar premiò Sciuscià di Vittorio De Sica come Miglior Film Straniero.
Nella pellicola, il regista che ebbe i natali a Sora raccontò il difficile ‘mestiere’ di sopravvivere nell’Italia del dopoguerra.
Com’è noto, Sciuscia’ è considerato uno dei capolavori del neorealismo italiano, sia per il tema affrontato – i ragazzi abbandonati che si danno alla delinquenza in una Roma sconvolta dalla guerra e occupata dalle truppe alleate – sia per lo stile della rappresentazione, caratterizzata da una narrazione il più possibile documentaristica con personaggi presi dalla strada e ambienti dal vero.
Il film narra la storia tragica di Pasquale e Giuseppe, coinvolti in una rapina e chiusi in riformatorio. Qui, in attesa di giudizio, vengono in contatto con altri ragazzi traviati, sono maltrattati e incompresi, la loro stessa amicizia si raffredda. Alla fine, mentre fuggono dal riformatorio verso la libertà, rappresentata da un cavallo bianco, Giuseppe muore per colpa dell’amico. “Sciuscià – scrive Gianni Rondolino nel Catalogo Bolaffi del cinema italiano vol. 1 – segna una profonda cesura nella carriera registica di De Sica, quasi una rottura, stilistica e contenutistica rispetto alle opere del 1940/45. Laddove prevaleva in quei film una leggera vena sentimentale, più spesso comico-sentimentale, qui si fa imperioso uno spirito di denuncia e una profonda sensibilità per i casi più tragici della realtà umana e sociale”. (fonte Wikipedia)
Sandra Raggi