Secondo la leggenda popolare, sull’antica cinta muraria della citta’ di Sora – la Portella delle Fate – si ergeva una piccola porticina, da dove era possibile avvistare ELFI o FATE; e, sempre secondo la leggenda, tramandata di padre in figlio, c’era un folletto in particolare, detto “GLIE’ BABBACEGLIE”. Suscettibile e vendicativo, si divertiva a fare i dispetti alla gente, ma aveva sempre e comunque un animo gentile, che mostrava tranquillamente con i bambini e le fanciulle.
L’avvocato Domenico di Passio, nel suo libro “C’era una volta…..a Sora”, racconta che tutti lo chiamavano Babbaceglie e che nessuno, con tutta probabilità, lo aveva mai visto da vicino. Veniva descritto come un piccolo essere, le cui sembianze lo facevano apparire, di volta in volta, un nanetto, uno gnomo, un folletto o, addirittura, un diavoletto. Non era mai brutto, anzi piuttosto bellino, sebbene sul visetto portasse ben evidenti i segni di un carattere dispettoso, furbissimo e simpaticamente malandrino. Era solito vestire di rosso vivo e calcava sulla testa un buffo berretto di lana dello stesso colore.
Glie’ Babbaceglie, in fondo, era altruista, generoso, amico dei poveri, un vero paladino di bontà. Non è che avesse di suo, ma era bravissimo a prendere i soldi là dove ce n’erano tanti, per portarli, di nascosto, di notte e senza farsi mai vedere, proprio dove ce n’erano pochi o niente. Anche lui, però, aveva le sue piccole manie: in genere, quando beneficiava una famiglia, privilegiava quella in cui c’era una donna notoriamente bella, prosperosa ed attraente.
Glie’ Babbaceglie il gruzzolo lo depositava nei posti più impensati, in soffitta o nel sottoscala, e non era facile trovarlo subito, poiché la casuale scoperta doveva essere fatta dall’uomo di casa più importante, padre o marito che fosse.
Glie’ Babbaceglie continua a vivere nella fantasia di grandi e piccoli sorani, oltre che nel gergo popolare. Tuttora, con tale termine, si vuole indicare un fantasma, uno spirito o qualcuno – in carne ed ossa – che fa capolino e compare all’improvviso.
E chissà, forse, mentre leggete questo “Lo sapevate che…” , glie’ Babbaceglie è vicino a voi, ma non ve ne accorgete…magari perché non è più vestito di rosso!