Domenica 21 Ottobre si è svolto a Montecassino il primo incontro di formazione per Educatori ACR della Diocesi di Sora Aquino Pontecorvo. L’invito fatto loro dalla Responsabile ACR, Daniela Lecce e dall’Assistente Diocesano Don Ercole Di Zazzo, in collaborazione con l’Incaricata alla Formazione, è stato raccolto da molti giovani Educatori delle diverse Parrocchie, che si apprestano ad iniziare il nuovo anno associativo insieme ai loro ACIerrini, volendolo fare così nel migliore dei modi. Arrivati di buon’ora ai piedi dell’Abbazia, dopo un momento di preghiera, gli educatori hanno iniziato l’attività della mattina, che ha previsto due momenti, uno di lavoro personale, il secondo di condivisione, cercando di rispondere alla domanda “ Io, protagonista della mia vita?”
I ragazzi hanno trovato qui gli spunti per poter riflettere circa l’essere o non essere protagonisti delle loro azioni, nei vari ambiti della loro vita; ovvero, quando sono veramente padroni di essa, gustandone pienamente ogni momento di gioia o sentendosi responsabili e consapevoli dei loro momenti di difficoltà, riuscendo così a superarli, o viceversa quando la subiscono passivamente, pensando di vivere da spettatori quella che è invece la loro realtà quotidiana, per la quale sono gli assoluti protagonisti. Nello stesso tempo, la riflessione è stata suscitata dalla domanda “ Io Cristiano, o Io Cristiano Protagonista?” , cercando di fare focus qui non tanto sul protagonismo che scaturisce dal prestare servizio nella Comunità, ma interrogandosi sul loro essere Cristiani autentici, che rende protagonisti del Vangelo e nel Vangelo, considerandoLo parte integrante della propria vita, riscoprendone e sperimentando gli insegnamenti che ne derivano, e sentendosi sempre meno spettatori e sempre più attori protagonisti dello Stesso, per esserne testimoni autentici.
Da qui, l’importante digressione sulla riscoperta delle tematiche del Concilio. Quest’anno, anno della fede, l’Azione Cattolica è impegnata nella riscoperta dei testi e degli insegnamenti Conciliari, e proprio in questo giorno, in cui si è trattato di protagonismo, non poteva mancare la riflessione su cosa il Concilio abbia significato per l’Associazione a livello di impegno e unità di intendi con la Chiesa tutta. I Padri Conciliari infatti riconobbero che l’Azione Cattolica è importante per la Chiesa perché ha il suo stesso fine: raccontare a tutti il Vangelo, permettere ad ogni uomo di diventare Santo, e far crescere le coscienze per riempire il mondo di Dio, nella continua ricerca di unione e bene comune. L’impegno quest’anno è quello di riscoprirsi parte integrante del Concilio, completamente innestati nella Chiesa di Dio, facendo del Concilio stesso il proprio programma, ridicendo cioè la novità portata da quest’ultimo, ovvero: il protagonismo di Dio, il protagonismo dell’uomo, il protagonismo del Cristiano. Dopo aver preso parte alla Messa insieme alla comunità dei Monaci Benedettini, gli educatori hanno continuato la formazione , cercando di tradurre le tematiche della mattina per i loro ragazzi dell’ACR. Infatti il tema ACR dell’anno, “In cerca d’autore” , è completamente votato a sottolineare e far riflettere sul protagonismo dei ragazzi stessi. La domanda di vita che ci accompagnerà nel cammino è “ Ti prendi cura di me?”. Infatti, in questo secondo anno del triennio, che è quello per l’ACR della Novità, come iniziazione al mistero di Cristo, i ragazzi scoprono la profonda bellezza dell’incontro con la persona e il mistero di Gesù; un incontro che scaturisce dal sentirsi cercati, accompagnati, chiamati da Colui che legge le righe più profonde del nostro cuore. La novità è la loro stessa vita! In un mondo che sempre meno rappresenta l’amore come gesto di generosa gratuità e libera apertura verso l’altro, è necessario che il cammino dell’anno permetta ai bambini e ai ragazzi di scoprire l’intima bellezza del “sentirsi amati”, via maestra per saper amare. Da qui l’esigenza di mettere al centro ognuno di loro, aiutandoli a riscoprire i loro pregi e i loro difetti, che possono dare frutti per il gruppo e per chi li circonda; accompagnandoli nel tempo, a sentirsi loro stessi, fin da piccoli, protagonisti della loro esistenza, certi dell’amore del Padre che li guida in questo cammino di crescita, così da essere a loro volta Testimoni del Risorto. Quindi la bella attività, che ha visto gli educatori analizzare i momenti di vita dei loro ragazzi, in famiglia, a scuola, nel gruppo, nella vita, interrogandosi sul come essi sono o non sono protagonisti all’interno di questi ambiti e sul come essi sono o possano essere qui cristiani e testimoni, guidandoli a cogliere pienamente le “cose belle” e aiutandoli a riconoscere e liberarsi del superfluo. Ovviamente tutta la giornata è stata vissuta pienamente nello stile AC, di gioia, di festa e convivialità, avvalendosi fin da questo primo incontro, dell’ambientazione suggerita per quest’anno dal Centro Nazionale, ovvero Il Teatro. Un’ambientazione, che non vuole sottolineare tanto le luci della ribalta, quanto invece la possibilità dei ragazzi di METTERSI IN PRIMA PERSONA ALLA PROVA nel donarsi agli altri attraverso le loro qualità e l’impegno non solitario, ma condiviso. Sarà importante valorizzare la DIMENSIONE RELAZIONALE che caratterizza una compagnia teatrale. Ovviamente caratterizzante per la giornata l’accompagnamento dell’Assistente ACR, il quale ha saputo dare contributi essenziali di catechesi per le varie tematiche affrontate, soprattutto durante il momento di catechesi, sottolineando l’importanza dell’essere educatori testimoniando prima di tutto la propria fede. A suggello di questa bella ed importante giornata, il mandato dato agli educatori dall’Assistente. Partendo infatti dal Capitolo 16 del Vangelo di Marco, “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura”, don Ercole ha consegnato ai ragazzi il libro della Sacra Scrittura e il Catechismo per la vita cristiana, affidando loro l’impegno a trasmettete fedelmente la Parola di Dio, perché prenda forza e vigore in ogni persona che incontreranno su loro cammino.
L’ACR della Diocesi di Sora Aquino Pontecorvo