Da Mike Di Ruscio, coordinatore regionale Federazione Giovani Socialisti e iscritto al Psi, riceviamo e pubblichiamo.
” È evidente che la politica in Italia sta cambiando – non sappiamo se in peggio o in meglio – ma è un dato di fatto che ci troviamo davanti ad un punto di svolta. La situazione impone molto coraggio da parte di tutti, non per salvaguardare i propri interessi, ma per far tornare la politica al centro delle esigenze di ogni individuo. Sora non è da meno, e non può sottrarsi a questo processo di cambiamento, quel cambiamento che spesso tarda ad arrivare.
Troviamo un centrodestra autoreferenziale e distante anni luce dalla gente, ma troviamo anche un centrosinistra quasi inesistente, sia nella forma che nella sostanza, imbottigliato in una guerra fra poveri, e che non riesce a trovare la sua forma più consona e semplice, ovvero, quella di essere a contatto 365 giorni l’anno con il tessuto sociale, culturale ed economico di un intero territorio. Da troppo tempo, dopo le scorse comunali e successivamente con l’appuntamento delle regionali, abbiamo assistito allo scontro – se pur velato – tra gruppi e gruppetti, legati al esclusiva logica di appartenenza ad un nome di riferimento. Il tutto ha prodotto una vera e propria alienazione priva di totale azione e di militanza, ovvero di progetti politici e sociali circa l’amministrabilità della città.
Pur avendo in consiglio comunale Roberto De Donatis, unico punto di riferimento di una parte del centrosinistra cittadino, oggi più che mai, si sente l’esigenza di tornare a trovare strategie che possano rendere più omogenea e compatta l’azione di un centrosinistra unitario. Il tutto, ovviamente, deve passare attraverso il riconoscimento delle colpe e degli errori, che non sono da una parte sola, bensì da ambedue le parti prese in causa. Oggi ci sono in gioco, il futuro di un territorio e di una popolazione che quotidianamente vive difficoltà sovrumane, e non possiamo continuare a fare “salottini filosofici” che lasciano il tempo che trovano. Molti potrebbero fraintendere questa mia nota, ma la mia azione politica è stata sempre tesa alla trasparenza, sia personale che intellettuale, ed ogni volta che ho sentito l’esigenza di sottolineare il mio pensiero, l’ho fatto in totale serenità, anche andando contro quell’appartenenza e rapporto di stima reciproca.
Non possiamo più permetterci di perdere tempo, ma abbiamo l’obbligo ed il dovere di cercare una strada su di un terreno comune che ci permetta di consolidare tutte quelle forse oneste, sincere e pulite. Per farlo, la strada giusta è quella di riconoscere in totale serenità gli errori commessi e ricominciare da un percorso comune che riesca a far stare insieme tutti, nell’esclusivo interesse della città e del territorio, attraverso un progetto chiaro”.