Dura requisitoria dell’Avv. Rosalia Bono, in risposta alle dichiarazioni rese dall’Associazione Nazionale Forense di Cassino. Tema della polemica, la chiusura della sezione distaccata del Tribunale di Sora ed il suo trasferimento nella Città Martire. Secondo l’Associazione Nazionale Forense di Cassino “la Sezione distaccata del Tribunale di Sora avrebbe subito le medesime sorti delle 220 sezioni distaccate d’Italia tutte irrimediabilmente soppresse perché previsto da una legge dello Stato…Gli amministratori sorani, e non solo, nel tentativo di utilizzare strumentalmente la questione del tribunale per meri fini di propaganda politica, avrebbero colpevolmente omesso di spiegare alla cittadinanza le ragioni della soppressione”.
Di fronte a questa presa di posizione, l’Avv. Bono, utilizzando il proprio profilo Facebook, ha voluto fare alcune puntualizzazioni, rinviando al mittente ogni accusa e passando al contrattacco. Queste le sue dichiarazioni, che si concludono con un’amara considerazione: l’inerzia della politica sorana, dimostrata nelle stanze dei bottoni, e il ‘sonno di un amministratore che ha nicchiato per tutto il tempo, preferendo “far” condurre ad altri le battaglie nelle aule dei tribunali anziché dirigerle lui nelle stanze della Politica’. Chi sarà?
“Vorrei precisare, confermare e rassicurare i colleghi cassinati che ben sappiamo che una legge “dello Stato” debba andare rispettata…..anzi applicata!
Mai accusa più ingiusta ed ingiustificata è stata mossa nei nostri confronti: ogni azione intrapresa è stata condotta al solo ed unico fine di agire a tutela della nostra Istituzione giudiziaria. Duole sentir dire dai colleghi di foro che sia stata utilizzata strumentalmente la questione del tribunale per meri fini propagandistici. Bene ha fatto il sindaco di Cassino –di certo per la sua città- nel voler rafforzare il sistema giudiziario concentrandolo sul suo territorio, in applicazione di una legge nazionale. Ogni buon amministratore si sarebbe attivato alla medesima stregua pur di stabilire e decretarne la leadership.Stessa indulgenza, però, non può essere riservata all’Associazione Forense di Cassino, la quale ignora il fatto che quasi tutte le sezioni distaccate di Tribunale in Italia, attualmente, nonostante la riforma, siano aperte e funzionino in regime di proroga, concessa sempre in virtù di una legge “dello Stato”. La concitazione che accresce in queste ore sarà forse causata dall’avvicinarsi della competizione elettorale per il rinnovo del consiglio forense?
Possibile che tale organismo non conosca l’articolo 8 del Decreto Lgs. 7 settembre 2012 n. 155 che istituisce la possibilità di proroga dell’ utilizzo dei locali giudiziari fino a 5 anni, nonostante la soppressione dell’ufficio giudiziario?
La verità è una sola , ma dalle molte sfaccettature. Su tanti incombe la responsabilità per la chiusura del Tribunale di Sora o meglio del NON utilizzo dei locali degli uffici giudiziari soppressi.Sull’attuale Consiglio dell’Ordine Forense di Cassino che più di un anno fa ha invocato ed ottenuto l’aiuto e la collaborazione dei colleghi sorani per difendere -allora- il sopprimendo e poi non più soppresso Tribunale di Cassino; fianco a fianco allora, e fino alla salvezza sancita, abbiamo lottato, manifestato, pianto e poi gioito al giungere della lieta notizia. Di fianco a noi di Sora, quei colleghi di Cassino, con cui abbiamo diviso e condiviso le sorti dell’Istituzione che doveva andare difesa e salvata, non ci sono stati e non li abbiamo visti.
Ma di fianco a noi neppure abbiamo visto l’Associazione forense di Cassino che mai ha alzato la voce a favore dei colleghi sorani, finanche rispetto alle istanze, in questi giorni da noi sollevate, circa la necessità di concentrare in 3 gg – anziché 5- a settimana tutte le udienze, fosse solo per contrastare le attività del Consiglio dell’Ordine rispetto al quale essa si considera contrapposta. Piuttosto ci sembra siano loro a voler strumentalizzare la questione del tribunale per meri fini di propaganda politica e non solo quella forense.
Non ci vengano dunque a dire che gli amministratori sorani E NON SOLO hanno speculato per fini politici sulla questione Tribunale.
A Sora di speculare –in bene- c’è stata solo qualche voce fuori dal coro che, di tanto in tanto, alzava i toni della questione per ridestare dal sonno un amministratore che, differentemente dal sindaco di Cassino, ha nicchiato per tutto il tempo senza pretendere di essere ascoltato nei modi, nei luoghi e nei tempi dovuti dai propri referenti governativi -a questo punto inesistenti-, preferendo di “far” condurre ad altri le battaglie nelle aule dei tribunali anziché dirigerle lui nelle stanze della Politica, stanze che si sono definitivamente chiuse per il nostro Tribunale quando nessun esito è scaturito dall’ultimo tavolo tecnico tenutosi nel mese di settembre, allorquando il Ministro di Giustizia firmava decine e decine di proroghe della legge, tranne la nostra”.