A seguito delle continue e motivate recriminazione che pervengono quotidianamente da parte di numerosi cittadini, per lo più abitanti nei comuni limitrofi alla zona industriale di Patrica, Il Comando Provinciale Carabinieri di Frosinone ha disposto una serie di servizi tesi ad accertare da quali fonti provenissero le ripugnanti esalazioni. Nel tardo pomeriggio di ieri, a causa del persistente fetore, i Carabinieri del NORM della Compagnia di Frosinone congiuntamente ai colleghi del NAS di Latina e della Stazione di Supino, procedevano all’ispezione di un opificio operante nel polo industriale del comune Lepino, nel settore della raccolta e lavorazione sottoprodotti di origine animale con trattamento termico per trasformazione in grassi e farine utilizzati, fertilizzante, combustibile e materia prima per l’alimentazione animale. I militi, accertavano che nella vasca della tramoggia per l’alimentazione del ciclo produttivo, frammisti ai sottoprodotti animali, in decomposizione erano presenti resti di ovini appartenenti alla categoria a rischio e pertanto destinati all’incenerimento, nonché rifiuti speciali non pericolosi, consistenti in materiale plastico, contenitori di polistirolo, cartoni e scarti alimentari. Qualora non fosse stato attuato il controllo e nonostante fosse vietato lo smaltimento di tali rifiuti, questi erano già miscelati insieme agli scarti che l’azienda è autorizzata a trattare per la produzione delle farine. In definitiva, il prodotto finito è da ritenersi certamente dalla presenza della miscela di rifiuti speciali e pertanto dannoso per l’ambiente e per la salute in genere, atteso che buona parte degli animali che viene alimentata con tali prodotti poi ritorna come alimento sulle tavole della gente.
La ditta è stata sottoposta a sequestro e preliminarmente, due degli amministratori sono stati deferiti alla locale Procura della Repubblica, essendo ritenuti responsabili di illecita gestione e smaltimento di rifiuti speciali.
L’azienda annovera anche un altro sequestro operato dallo stesso personale nei primi mesi dello scorso anno per la stessa tipologia di reato e pende procedimento presso la locale Autorità Giudiziaria.
– Foto di repertorio –