di Stefano Di Palma
Celebriamo la Pasqua con questa pittura eseguita nel 1463 circa dall’artista Piero della Francesca (1410/20-1492). Si tratta di un affresco conservato a Borgo San Sepolcro, probabilmente staccato quando il maestro era ancora in vita e odiernamente conservato nella Pinacoteca Comunale.
Centro ideale dell’opera e della composizione è il protagonista assoluto, ovvero il Cristo Risorto. Si tratta di una immagine costruita nella parte inferiore secondo un punto di vista ribassato per poi aprirsi, risalendo, ad una perfetta frontalità; a tal riguardo è da notare che l’asse mediana coincide, nel corpo del Salvatore, con la linea dello sterno.
Il Redentore è raffigurato nel momento del trionfo sulla morte mentre si erge dalla tomba che sta per scavalcare: in tal modo l’artista coglie un attimo preciso di quel passaggio dalla morte alla vita che è centro e rivoluzione nella vita dei credenti.
Umanissimo è il corpo del Salvatore, connotato da una concreta fisicità, che mostra le piaghe inferte con il supplizio della crocifissione; umanissima è la posa della gamba alzata e del braccio sulla quale si appoggia; trionfalistica è l’esibizione dello svettante labaro della vittoria ed il volto concentrato, con gli occhi sbarrati in un’astratta fissità, assume una straordinaria potenza catalizzatrice che chiude il ragionamento ideativo del pittore su una solenne e grandiosa riflessione della figura divina.
Il Cristo risorge così nel corpo e nell’anima e la portata epocale dell’evento è sottolineata dall’artista con una fine simbologia. Il passaggio dalla morte alla vita, è passaggio per l’uomo dal peccato alla salvezza che si svela ai nostri occhi mediante una duplice allegoria.
Alla notte abbattuta dalle luci dell’alba alludono il sonno dei soldati posti a guardia del sepolcro con il bordo del sarcofago che coincide con la linea dell’orizzonte prospettico, mentre più in alto, nel cielo, si schiude il mattino. La Resurrezione e dunque il tema del passaggio è poi rivelato dalla natura che connota il paesaggio in cui si svolge la scena sacra: a sinistra alberi secchi alludono all’inverno, a destra alberi verdi alludono all’estate.