Dall’Associazione Italiana Wilderness, a firma del Segretario Generale Franco Zunino, riceviamo e pubblichiamo un interessante excursus sulla storia del rifugio ‘Trombetta’, sin dalle sue origini, condotta da Germano Tomei e Vincenzo Alonzi.
La Sezione del C.A.I di Sora nel suo ultimo notiziario a pubblicato il sunto di una ricerca storica sul Rifugio “Trombetta” stimolata dall’Associazione Italiana per la Wilderness ed in particolare dal suo Delegato provinciale e Presidente della Sezione sorana (già Presidente nazionale) Germano Tomei, ricerca fatta in collaborazione con lo studioso di storia locale Vincenzo Alonzi. Delle origini del nome “Trombetta” dato al più vecchio rifugio presente sui Monti Ernici di Sora si era difatti persa ogni memoria storica.
Ecco, in sintesi, cosa hanno riportato alla luce i due ricercatori.
«Intuendo che forse poteva essere stato intitolato ad un caduto della Prima Guerra Mondiale, consultando l’elenco ufficiale dei caduti sorani, l’attuale Presidente dell’AIW Bruno La Pietra individuò un soldato chiamato Benedetto Trombetta. A seguito di ciò Vincenzino Alonzi, conoscitore e frequentatore dell’ archivio storico del Comune di Sora, dopo lungo e scrupoloso lavoro riuscì a trovare alcuni riferimenti relativi alla costruzione del rifugio negli atti deliberativi comunali.
«Dai dati di archivio rinvenuti risultava che una prima decisione di costruire “una Casetta a Due Vani sul bosco comunale Montagna, nella Regione Cisterna” fu decisa nel 1922, a seguito di una proposta dell’allora tecnico comunale di Sora Ing. Michelini, il quale così scriveva: “La sorveglianza di tali zone boschive è assai difficile perché si estendono tra i confini colle provincie di Roma e Aquila…Per tali motivi l’autorità forestale… stabilì che il comune doveva costruirvi una piccola casermetta di rifugio per le guardie addette alla sorveglianza”. Il Consiglio Comunale, con delibera n.50 del 29/5/1922 n.2.430 approvò il progetto, ma l’opera per cause sconosciute non fu però realizzata.
«Il 3 marzo 1928 il geom. Emilio Inglese depositò poi un nuovo progetto di rifugio, costituito da due vani dalle dimensioni interne di m.4×4 e del costo complessivo di L.13.000. Dai dati di archivio trovati da Vincenzino Alonzi risulta che la “Costruzione di una Casetta a Due Vani sul bosco comunale Montagna,nella Regione Cisterna”, fu infine decisa nella seduta del Consiglio Comunale n 228 del 18 aprile 1928 (VI Anno Era Fascista), e che il podestà, Cav. Petricca Annibale, approvò il progetto e ne affidò l’esecuzione al muratore Boccia Ludovico fu Erasmo della contrada Selva, per il prezzo di appalto a cottimo di L.7000.
«Con le stesse deliberazioni fu però anche decisa l’intitolazione a “Trombetta Benedetto, nato a San Severo (FG) nel 1885, residente in Sora e deceduto in combattimento durante la Prima Guerra Mondiale a Montechiene il 24.07.1916 a quota 2096 s.l.m.”. Egli era “Sergente Maggiore del Corpo degli Alpini, 209° Compagnia, Battaglione Valle Ellero, matricola 62079/85, Primo Reggimento Mondovì”, come recitava il Dispaccio Ministeriale n°57454 del 27.12.1916.
«L’intitolazione al Sergente Maggiore degli Alpini Benedetto Trombetta fu probabilmente decisa per la scomparsa in guerra di un soldato appartenente ad un corpo come quello degli Alpini, legato da sempre alla montagna. Nonostante questo, il rifugio fu sempre più spesso denominato “Rifugio Cisterna” dal toponimo della località in cui è ubicato e solo con il passare del tempo il nome “Rifugio Trombetta” finì per sostituire quello di “Rifugio Cisterna” (uso che tuttavia non è scomparso del tutto, specie per gli abitanti locali ed i frequentatori della montagna).»
Questa piccola indagine è motivo di grande soddisfazione per quanti vi hanno contribuito ed anche per l’AIW, poiché dell’evento si era persa la memoria storica nell’opinione pubblica sorana.