Raccontare la storia industriale del territorio alle future generazioni. Sarà questo il punto focale del progetto che il Consorzio Industriale del Lazio si prepara a lanciare in tutto il territorio. Un percorso che sarà dedicato agli studenti delle scuole medie e che permetterà di scoprire come il tessuto industriale è cambiato negli ultimi 50 anni, da quando si è insediato lo stabilimento Stellantis. Un evento unico pensato e organizzato nell’ambito dei festeggiamenti per il mezzo secolo dall’insediamento del sito industriale.
«Lo stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano, ex Fiat, rappresenta da cinquant’anni uno dei pilastri dell’economia della regione Lazio – ha affermato il presidente Francesco De Angelis – Una realtà industriale importante che garantisce occupazione e benessere economico sia in termini di ricadute dirette con i propri lavoratori che di ricadute indirette con le migliaia di imprese appartenenti ai diversi livelli dell’indotto industriale. Nel corso di questi cinquant’anni si è discusso molte volte del futuro dello stabilimento, tante le preoccupazioni, molti i momenti di criticità che si sono vissuti. Abbiamo assistito alle diverse trasformazioni societarie, ma soprattutto alla nascita e all’evoluzione di produzioni automobilistiche che hanno fatto la storia a livello mondiale. Oggi la sede di Piedimonte San Germano è il centro di produzione Alfa Romeo con le automobili di alta gamma sognate e ammirate da tutti. Nel corso di questi anni le istituzioni hanno più volte messo in campo azioni mirate per sostenere l’azienda metalmeccanica e il suo indotto. Ritengo che le istituzioni, pur non avendo una possibilità diretta di decidere gli investimenti di una multinazionale, debbano riuscire a garantire delle aree industriali che siano all’avanguardia e che offrano quei servizi che, oggi, sono divenuti indispensabili per favorire investimenti e nuovi insediamenti. Proprio questa è una delle linee d’azione che ho portato avanti quando mi sono insediato alla presidenza del Consorzio Asi di Frosinone promuovendo progettualità di servizio per lo stabilimento Stellantis e favorendo, nel contempo, la creazione di tutte quelle condizioni necessarie affinché si potesse garantire un’area sempre all’avanguardia e innovativa sotto tutti i punti di vista. Linee d’azione portate avanti negli anni anche dal Cosilam che sul territorio ha realizzato numerosi progetti finalizzati proprio alla crescita industriale di supporto allo stabilimento metalmeccanico. Oggi il Consorzio Asi di Frosinone e il Cosilam non esistono più perché, insieme a tutti i consorzi del Lazio ci siamo fusi dando vita al consorzio più grande d’Italia. In quest’ottica il nostro impegno è sempre maggiore per garantire gli investimenti non solo nell’area ex Fiat ma in tutti i comparti industriali del Lazio. Da qui il primo provvedimento che abbiamo approvato è stato un pacchetto d’intervento da cinquanta milioni di euro dando vita al più grande piano d’investimento degli ultimi anni. Si tratta di progetti infrastrutturali ma anche di servizio. Stellantis rappresenta una risorsa importante per il nostro territorio e attraverso i suoi cinquant’anni di storia possiamo scoprire l’evoluzione e il cambiamento della nostra provincia e, più in generale, della nostra regione. Per questo motivo stiamo predisponendo un progetto per le scuole medie. Lanceremo un concorso tra gli studenti e contestualmente andremo negli istituti per raccontare la trasformazione industriale di questo territorio nel corso degli ultimi cinquant’anni. Riteniamo fondamentale far conoscere la nostra storia alle nuove generazionali. Una storia che ha visto molte trasformazioni e che ne vedrà ancora delle altre sotto il profilo infrastrutturale per rendere l’area del Lazio meridionale sempre più competitiva».
L’importanza delle infrastrutture è stato rimarcato anche dal vice presidente del Consorzio Industriale, Salvatore Forte, intervenuto alle celebrazioni organizzate dal Comune di Piedimonte San Germano: «Lo sviluppo del bacino economico del territorio passa attraverso un miglioramento delle infrastrutture di collegamento. Per questo motivo riteniamo fondamentale incentivare i trasporti anche attraverso lo scalo commerciale del porto di Gaeta che rappresenta un volano per l’economia dell’intero bacino. Occorre un lavoro sinergico, con la collaborazione di tutte le autorità e di tutti gli organismi, per riuscire a ottenere il giusto sviluppo della logistica e delle infrastrutture di collegamento che ci permetteranno di essere sempre al passo con i tempi».