Al centro della rete non poteva mancare lui, “The Wall”, a rassicurare la panchina e il pubblico volsco. La Globo Banca Popolare del Frusinate Sora infatti, blinda così per il terzo anno consecutivo Matteo Sperandio, atleta giovane, futuribile ma già di grande esperienza e spessore. A soli 24 anni il centrale di Treviso si è reso pedina indispensabile dello scacchiere di patron Giannetti confermando il suo valore tecnico attraverso la formalità numerica – miglior muratore di stagione con 83 block realizzati in 98 set giocati e terzo nella classifica di rendimento per ruolo con 243 punti totali messi a segno – e quello umano con la disponibilità e l’umiltà che lo contraddistinguono, facendone un esempio di professionismo.
Terzo anno con la maglia bianco-nera, quanto la società crede in te? e quanto tu credi nel suo progetto futuro?
“Personalmente ho creduto fin da subito nel progetto dell’Argos Volley, da quando due anni fa ho firmato per provare a vincere il campionato di Serie A2.
Dopo una prima stagione brillante cui però è mancato il coronamento finale, questo si è dimostrato l’anno giusto, quello della classica ciliegina sulla torta. Il sogno è stato sempre quello di poter giocare in SuperLega e dunque credo che il proseguimento del mio percorso proprio qui, dove c’è una società che ha creduto in me, sia la naturale e diretta conseguenza di ciò che un gruppo fantastico ha prodotto”.
Lo scorso anno durante l’intervista per la tua riconferma hai detto che “è arrivato il tempo di svestire i panni del giovane giocatore”; oggi ti senti di averlo fatto? che giocatore sei diventato?
“Si, ormai credo di aver smesso i panni del giovane atleta, un po’ per l’età e un po’ per l’esperienza maturata sul campo. Oggi sono un giocatore che sicuramente ha ancora bisogno di crescere sotto molti punti di vista, ma che almeno in A2 ha dimostrato il suo valore e si è imposto tra i migliori del ruolo. Certamente la SuperLega sarà una sfida tutta nuova e so che il confronto che mi aspetta sarà con atleti e con livelli per ora visti solamente da spettatore”.
La tua prima volta in SuperLega, che esordio sarà?
“Sono molto carico per questa grande opportunità e proverò a sfruttarla al massimo. Le curiosità sono molteplici e vanno dal potermi confrontare con alcuni tra i giocatori più forti del mondo, al ritrovare vecchi compagni e poter testare il loro cambiamento, passando attraverso palazzetti nuovi, parquet mai calcati, diverse e più numerose tifosi, insomma, scenari sa SuperLega”.
Saluti la Serie A2 come miglior muratore della stagione 2015/2016, ci fai un bilancio delle tue prestazioni in generale e in che misura hanno contribuito al raggiungimento della vittoria finale?
“Quest’anno per la prima volta sono riuscito a vincere la classifica dei muri ed è stata una grande soddisfazione personale. Credo che tra alti e bassi – spero più alti – in generale la mia sia stata una stagione molto positiva e le prestazioni sono state il risultato dell’ottimo lavoro che il gruppo ha svolto durante tutto l’anno sportivo. Sono cresciuto molto sotto l’aspetto mentale, soprattutto attraversando dei momenti di difficoltà in cui magari le cose mi venivano meno bene. Spero però di essermi riscattato a dovere nelle ultime tre gare di finale paly off dei momenti “no”, mettendo in campo tutto l’apporto di cui sono capace e che la squadra si aspettava da me”.
Hai qualche rimpianto? Mentre il ricordo più bello di questa stagione che ti porterai nel cuore qual è?
“Ovviamente l’unico rimpianto della stagione è la finale di Coppa Italia, una partita il cui ricordo ancora mi tormenta di tanto in tanto. Avrei voluto fare meglio, ma anche la sconfitta fa parte della crescita in un giocatore. Il ricordo più bello? Sicuramente i miei genitori in tribuna al PalaGlobo durante gara 4 di finale e ovviamente i primi momenti dopo l’ultimo punto di gara 5…un’esplosione di gioia nel cuore”.