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La corsa alle “terre rare”

Le terre rare, meglio conosciute come REE (Rare Earth Elements)  sono un gruppo di 17 elementi chimici della tavola periodica classificati come metalli. Secondo la definizione ufficiale della IUPAC, nell’elenco delle terre rare rientrano scandio, ittrio, lantanio e gli altri elementi della famiglia dei lantanidi.

La Cina possiede il 37% delle riserve mondiali di terre rare, seguita da Brasile e Vietnam (18%), la Russia (15%) e il 12% restante è distribuito in altri Paesi.

Le terre rare sono utilizzate nell’industria aerospaziale e in quella militare e ormai sono definite come i metalli leader delle nuove tecnologie. Oggi, infatti, sono indispensabili per la produzione di energia elettrica, eolica, solare e anche sono anche impiegate in diversi settori dell’industria e dall’elettronica di uso comune, come smartphone e computer, fino alle avanzate tecnologie in ambito militare.

Oggi questi metalli sono una risorsa chiave da un punto di vista geopolitico e sono al centro della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti. La Cina, con il suo basso costo della manodopera, detiene anche il monopolio delle terre rare, anche se il mercato si sta aprendo ad altre zone del mondo, come l’Australia.

Il nostro futuro dipende da loro e subito si può che una delle loro principali caratteristiche è la capacità di essere magnetici anche ad alte temperature. Per questo le terre rare sono componenti necessari per centinaia di prodotti in un’ampia gamma di applicazioni, in particolare prodotti di consumo high-tech, come smartphone, tablet, pc, hard disk, batterie ricaricabili, veicoli elettrici e ibridi, monitor, luci a led e televisori a schermo piatto. Ecco perché sono tra i metalli strategicamente più rilevanti da un punto di vista geopolitico.

Credits: Geopop

Alessandro Rea