Appello a Roma centro della Cristianità
Al Santo Padre,
Al Presidente della Repubblica,
Al Presidente del Consiglio,
Ai Vescovi,
Da semplici cittadini, praticanti e non la fede cattolica, ci rivolgiamo alle più alte Istituzioni che dirigono, politicamente e spiritualmente, il territorio italiano, affinché gli elementi costitutivi della Fede Cattolica, vale a dire i Sacramenti, e in particolare l’Estrema Unzione e le Sante Messe, continuino a essere liberamente impartite, pur nel rispetto delle misure messe in atto dal Governo. Con le dovute precauzioni è possibile conciliare il rispetto delle norme sanitarie con il rispetto del diritto alla libertà di culto.
Il clero può e deve avere la stessa libertà di azione dei medici: la cura dell’anima deve perlomeno equivalere a quella del corpo.
In particolare dolorosissima risulta essere al popolo italiano la mancanza dei conforti religiosi nel momento della gravissima malattia e della morte come anche il mancato seppellimento dei propri cari al cimitero. In nessuna epoca storica, in nessuna epidemia, in nessuna guerra, Roma e l’Italia conobbero mai un eclisse tale del volto di Cristo.
Chiediamo pertanto il ripristino dei superiori e prevalenti “diritti di Dio” (e di conseguenza dell’uomo) in questo momento messi in “quarantena”.
PRIMI FIRMATARI
Massimo Viglione – Storico
Carlo Taormina – Avvocato
Marcello Veneziani – Giornalista
Roberto Fiore – Politico
Vittorio Sgarbi – Politico
Maria Rosaria Randaccio – Politico
Filippo Ascierto – Politico
Paola De Pin – Politico
Marco Tosatti – Giornalista
Lorenzo Damiano – Politico
Agostino Sanfratello – Docente
Siro Mazza – Giornalista