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ISTITUZIONE PARCO MONTI ERNICI, LA POSIZIONE DI WILDERNESS ITALIA E ATC FR1

Da Franco Zunino (segretario generale di Wilderness Italia) ed Edmondo Vivoli (presidente dell’ ATC FR1) riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa sulla possibile istituzione del Parco degli Ernici, che in queste settimane sta sollevando diverse polemiche.

“Quando prende piede non l’idea di proteggere dei valori ambientali o naturalistici, ma solo quella di dare corpo ad un organismo da poter gestire come meglio pare, a proprio comodo e piacimento, è sempre difficile far capire all’opinione pubblica le VERE ragioni del perché lo si desideri.

E allora ecco che anche gli ambientalisti si barcamenano tra dichiarazioni più o meno pretestuose e mistificatorie, con motivazioni che fanno acqua da tutte le parti; ovvero, definendole come essi stessi definiscono quelle degli altri, “argomenti falsi e risibili”.

L’ultimo intervento del Comitato per la Protezione dei Monti Ernici, apparso su queste pagine il 26 novembre scorso, è tutto un barcamenarsi, un dire e non dire, un rivelare ovvietà ed un nascondere verità scomode, a mezzo di un anonimo portavoce, che pontifica insultando chi, come noi, la pensa diversamente.
Comodo, tanto non si sa chi scrive!

Quel comunicato voleva smentirne uno diffuso da un rappresentante della Società FIPSAS-CONI di Frosinone, membro dell’ATC FR1, con il quale egli (Giovanni Crispi) prendeva posizione contro l’eventualità di un Parco Regionale sui Monti Ernici e proponeva, in alternativa, un’Area Wilderness (ma, questo, quelli del Comitato si guardano bene dal dirlo, forse per tema di dare pubblicità alla proposta alternativa).
Cosa che già avrebbe dovuto far capire che non di nemici dell’ambiente si trattava, ma di persone rispettose dell’ambiente ed anche desiderose di una sua salvaguardia, nel rispetto dei diritti delle collettività locale e di tutti i “portatori di interessi” (taglialegna, pastori, cacciatori, pescatori ed agricoltori).

Il Comitato suddetto, che dà della “congrega” all’ATC FR1 (ovvero ad un organismo pubblico che rappresenta alcune realtà portatrici di interessi, come prescritto per legge) dichiarando essere se stesso un amalgama di ben “49 associazioni locali e nazionali” in pratica fa il bue che dà del cornuto all’asino, perché se non è “congrega” questa, non si comprende il significato di questo termine!
Le “decine di motivi di tipo biologico, culturale e scientifico” che secondo il Comitato motiverebbero la nascita di un ennesimo nuovo, inutile e vessatorio Parco, non ultimo quello della presenza di un orso tra i valloni dei Monti Ernici (che in realtà fu il vero motivo di quest’ennesimo tentativo di fare degli Ernici un Parco, anche se essi lo vorrebbero oggi smentire!), sono tutti ben compresi nella proposta di Area Wilderness avanzata dagli scriventi organismi.

Non si vede quindi la ragione di costituire un dispendioso e burocratico Parco quando tutto ciò si può ottenere con una snella, affatto dispendiosa e liberale Area Wilderness, la quale non espropria i diritti dei cittadini; ed è a costo zero!
Diritti che, secondo loro, sarebbe il Parco invece a garantire “sottraendo il territorio ad interessi privatistici e di rapina”; e, in merito, citano la ricchezza di acqua della zona. Verissimo, ma è anche verissimo che una nuova legge istitutiva del Parco degli Ernici, certamente non lascerà, per le attuali vessatorie disposizioni, i benefici di sfruttamento ai privati e/o ai Comuni, ma li sottrarrebbe loro, cioè alle collettività locali, per darli, guarda caso, proprio ai Parchi ed alle poltrone di chi li amministra!
Cos’è questo, se non una rapina?

E, allora, la verità che ne viene fuori è sempre la stessa: il Parco, per gli ambientalisti animalisti anticaccia del Comitato Protezione Ernici, ha il solo scopo di chiudere la caccia, non altri!!!”.