“Sulla ex Boimond bisognerebbe fare un po’ di chiarezza. La Boimond è una delle tante opere incompiute figlie della “grande progettualità” incompiuta di un’amministrazione certamente distante dall’attuale”.
Lo ha scritto Stefano Vitale, presidente del Consiglio comunale di Isola del Liri che ha aggiunto: “Un’opera (come del resto la Lefevbre) realizzata con fondi europei… L’amministrazione di allora pensò bene, per reperire più fondi possibili, di sostituirsi, alla parte privata. Questo comportò una serie di problemi non di poco conto: 1) un esborso eccessivo per un comune troppo piccolo e che, di fatto, abbiamo pagato negli anni successivi; 2) la mancanza di una progettualità realistica (passami il termine) finalizzata a progetti effettivamente realizzabili e successivamente gestibili; 3) problema più importante, la mancanza di un privato che gestisse le opere realizzate. A tutto ciò due aggravanti: 1) nessun privato viene a gestire soldi su idee e progetti altrui (lo dimostrano tutti i bandi internazionali andati deserti negli anni); 2) i fondi europei mantengono un vincolo almeno decennale nella destinazione d’uso. In sostanza se un mitomane avesse deciso di realizzare un acquario grande come quello di Genova in un paesino di 12000 abitanti, non si poteva fare altrimenti: o investire milioni per terminare un’opera assurda…”.