Sugli usi civici Quadrini junior smentisce Quadrini senior e Vitale smentisce se stesso. Nella giornata di ieri il sindaco di Isola del Liri e il suo delegato all’urbanistica hanno diffuso una trionfalistica nota con la quale hanno annunciato di aver risolto il problema. Lo speriamo per la gente della Selva alla quale, tra padre e figlio, sono stati fatti comunque perdere oltre 20 anni. Il parere di oggi è in netto contrasto con quello che presentò il 21 gennaio 1999 l’avvocato cassinate Massimo Giangrande. Parere che Quadrini padre, solo dieci anni dopo, esattamente il 26 novembre 2009 portò in Consiglio comunale e fece approvare, anche da Stefano Vitale.
Oggi, con un nuovo parere, Quadrini junior smentisce Quadrini senior e Vitale smentisce se stesso. Problema risolto? Forse. Restano parecchie perplessità. Resta il tempo perso. Basti pensare che se ne parla da 71 anni. Alcuni atti pubblici, li segnaliamo agli attuali amministratori, sono sempre attuali. L’ingegner Cesare Mattina incaricato della sistemazione dei demani di Isola del Liri scrisse, il 10 Luglio 1950, al Commissario per la liquidazione degli usi civici in Napoli: “Senonché, ad un dato momento, le poche ditte residue ebbero a dichiararsi di non poter aderire alla conciliazione essendo in corso da parte degli organi sindacali e di qualche partito politico una azione presso il Superiore Ministero diretta, a loro dire, a contenere la misura dei canoni….Stando così le cose non mi restava che sospendere le indette conciliazioni in attesa di Sue disposizioni in merito“.
Questa sembra una dichiarazione che potrebbe essere dei giorni nostri, dove la politica addirittura contraddice se stessa a distanza di 12 anni dichiarando di aver ottenuto condizioni migliori per i cittadini. E ancora. Chissà se si è tenuto conto degli esiti del procedimento aperto dal Commissario per gli usi civici per il Lazio, Toscana e Umbria, il 15 Novembre del 2000. Alle udienze l’amministrazione guidata da Quadrini senior non è mai comparsa, nell’ambito del procedimento era stata invitata il 4 Marzo 2003 ad “accertare entro centoventi giorni tutti gli eventuali occupatori delle terre identificate come collettive di cui alla C.T.U. in atti…“. L’accertamento è stato fatto?
Una vicenda complessa che purtroppo non crediamo si possa chiudere con un parere legale di parte e con una semplice determinazione dirigenziale. Speriamo di avere torto. Comunque il vecchio parere deve essere “strappato”, la delibera di Consiglio del 2009 annullata, gli atti inviati in Regione richiamati. Le affrancazioni fatte con questa procedura valgono ancora? Se si, il Comune deve rimborsare chi ha pagato?
AUDAX