Sugli usi civici la Regione “boccia” il Comune e blocca le procedure. Ecco cosa ha scritto la Regione: “…si chiede al Comune di non dare seguito alla deliberazione di Consiglio Comunale numero 24 del 30 giugn0 2021 e di non emettere atti applicativi dello stesso”.
Nell’esclusivo interesse della gente della Selva, il consigliere Gianni Scala si era rivolto alla Regione per evidenziare una procedura che destava molte perplessità. Ora c’è la nota della Regione Lazio che porta la data dello scorso 22 Settembre ed è stata inviata al protocollo dell’ente, a Scala e al Commissariato agli usi civici per il Lazio, la Toscana e l’Umbria. Nella nota della Regione si legge: “…il parere dell’avvocato Mazza non ha effetti giuridici in ordine alla prova dell’esistenza o meno dei diritti collettivi”, parere sul quale invece l’amministrazione comunale aveva costruito la delibera con la quale affermava che i terreni in questioni erano da considerare allodiali e in quanto tali dava indirizzo di procedere alla loro liquidazione attraverso gli uffici comunali. La nota della Regione Lazio ricorda poi brevemente la natura delle verifiche demaniali e delle autorità preposte alla loro contestazione.
“Avevamo ragione – dichiara Gianni Scala – Le procedure che l’amministrazione sta seguendo sono sbagliate. C’è stata una sottovalutazione della problematica e si rischiava per l’ennesima volta che i cittadini interessati al problema venivano chiamati a procedure ed a spese che si sarebbero rilevate, prima o poi, nulle. Eravamo sicuri dell’intervento della Regione che ha messo un freno ad una amministrazione arrogante che pensa di andare avanti a discapito di tutto”.
Soddisfatto anche l’ex vice-sindaco Angelo Caringi che, da sempre, segue con attenzione la vicenda: “E’ stato evidente da subito che l’atto deliberativo ed il parere legale che lo supportava non avevano nessun fondamento rispetto alla complessa vicenda ed alle norme in materia. Il consigliere delegato Stefano Vitale aveva esultato affermando di aver risolto il problema, di aver studiato molto, di aver girato tutto il Lazio incontrando amministratori, politici e periti demaniali e che le procedure di Isola del Liri sarebbero state un riferimento anche per altri comuni investite delle stesse problematiche. Tutte chiacchiere, l’unico ente con il quale avrebbe dovuto confrontarsi era la Regione Lazio e forse avrebbe evitato questa figuraccia. Lo stesso sindaco Quadrini aveva esultato a seguito della deliberazione e solo pochi giorni fa, di fronte alla nostra ennesima preoccupazione, bollava come non attinente alla questione di Isola del Liri la sentenza della Corte d’Appello sulla questione degli usi civici di Castelliri. Era chiaro che non l’aveva neanche letta la sentenza, perché i principi che affermava sono sostanzialmente gli stessi che richiama la nota della Regione”.
Insomma una amministrazione che ha peccato di presunzione e che ora si trova a dover ricominciare da capo ad affrontare la questione degli usi civici e soprattutto a dare delle risposte alle legittime istanze dei cittadini della Selva.
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