L‘Algoritmo Gps stabilito dall’OM 112 sbaglia
e il Giudice dà ragione alla docente.
Importantissima vittoria per gli avvocati Antonio Rosario Bongarzone e Paolo Zinzi (foto): disapplicato l’algoritmo ministeriale laddove non ha rispettato il criterio meritocratico di cui all’art. 97 della Costituzione. Disattese le doglianze del Ministero che ora dovrà risarcire i danni!
Con sentenza recentissima il Tribunale di Frosinone ha disapplicato l’algoritmo ministeriale previsto dall’Ordinanza Ministeriale 112/2022.
In questo articolo si spiegava cosa cosa fare: https://www.ricorsiscuola.it/errori-attribuzione-delle-supplenze-da-gps-cosa-fare/ e la strada rimane quella del ricorso in Tribunale.
La controversia ruota attorno alle Graduatorie Provinciali per le Supplenze, conosciute come GPS. Queste graduatorie sono state istituite per gestire le assegnazioni di supplenze sia annuali che temporanee per il biennio 2022/2024. Le GPS sono state regolate dall’Ordinanza Ministeriale n. 112 del 2022 e dalla Circolare Ministeriale n. 28597 del 2022 e dalla successiva del 2023.
La sentenza in questione ha coinvolto una docente precaria che aveva presentato ricorso. La docente era regolarmente inserita nelle GPS con punteggio sufficiente per la stipula del contratto ma non le erano state assegnate supplenze secondo le sue preferenze. Invece, le posizioni vacanti erano state assegnate ad altri docenti con punteggi inferiori. Il Tribunale, senza esitazione, ha riconosciuto che la docente aveva diritto alla stipula di contratti a tempo determinato per le sedi indicate nella sua domanda e secondo l’ordine di priorità.
La docente, assistita dallo Studio B&Z, aveva espresso le sue preferenze per varie sedi di lavoro, ma queste erano state assegnate ad altri insegnanti con punteggi inferiori. Ciò rappresentava una violazione delle regole che presidiano la formazione delle graduatorie, basate sul merito di anzianità e punteggio e dunque sul criterio meritocratico di cui all’art. 97 Costituzione. La mancanza di precedenze (l. 104 e l. 68/99) per gli altri insegnanti rendeva prioritario il criterio del punteggio più alto, il quale dovrebbe essere la base principale per l’assegnazione delle supplenze.
Così la sentenza del Tribunale ottenuta dagli Avvocati Bongarzone e Zinzi: “E’ dunque evidente che la ricorrente è stata illegittimamente pretermessa nella assegnazione delle sedi scolastiche, atteso che le sedi indicate sono state assegnate a docenti con un punteggio inferiore rispetto a quello della ricorrente.
Dalla graduatoria depositata dalla parte ricorrente si evince poi che nessuno dei suindicati docenti hanno titoli di precedenza, trovandosi quindi nella medesima posizione della ricorrente, non avendo il MIM, rimasto contumace, evidenziato alcun elemento di segno contrario. E’ pertanto chiara, sulla base delle prospettazione attorea e della documentazione in atti, la illegittimità dell’operato dell’Amministrazione Scolastica, che ha assegnato le sedi vacanti e disponibili indicate dalla ricorrente tra le sue preferenze a docenti con punteggio inferiore, e senza titoli di precedenza, in violazione delle regole che presidiano la formazione delle graduatorie nelle procedure concorsuali, in attuazione del principio di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione ai sensi dell’art. 97 Cost… E’ stato in particolare violato il principio generale e inderogabile dello scorrimento della graduatoria, fondato sul merito di cui al punteggio attribuito nella fase dei trasferimenti. Tale principio infatti vincola l’Amministrazione in quanto anche la procedura di mobilità ha natura concorsuale di impiego basata su di una graduatoria alla cui formazione concorrono l’anzianità, i titoli di servizio e le situazioni familiari e personali dell’interessato, per i quali sono predeterminati specifici punteggi.”
L’Impatto della Sentenza
La sentenza è una vittoria per la docente precaria, ma va oltre. Questa decisione sottolinea l’importanza di un processo di assegnazione delle supplenze equo e basato sul merito. Molti docenti precari in Italia si sono scontrati con sistemi di assegnazione che sembrano non rispettare le regole. La sentenza evidenzia che le regole devono essere applicate in modo coerente e che i docenti devono avere la possibilità di accedere alle supplenze in base al proprio merito e alle proprie preferenze.
La sentenza rappresenta una vittoria per la giustizia e i diritti dei docenti precari. Oltre a garantire un trattamento equo per gli insegnanti, sottolinea l’importanza di un sistema educativo che funzioni in modo efficiente. La sentenza evidenzia che, in un sistema basato sul merito, il punteggio dovrebbe essere il principale criterio per l’assegnazione delle supplenze. Questa vittoria apre la strada a tutti i docenti vittime di ingiustizie che ancora non hanno attivato il ricorso…