“La giornata del 1 maggio, è parte integrante del patrimonio identitario della nostra comunità. Il senso più profondo di questa celebrazione viene trasmesso di generazione in generazione, ad Isola del Liri, sin dalla nascita di questa ricorrenza”.
E’ quanto si legge in un messaggio del sindaco Massimiliano Quadrini che ha aggiunto: “Questo perché Isola da sempre ha rappresentato la culla territoriale dell’industria e del lavoro: qui nascono le grandi industrie agli albori del 19esimo secolo, qui nascono i primi movimenti operai, i primi sindacati, il primo mutualismo. Certo, rispetto al passato il mondo del lavoro è radicalmente mutato, facendo affiorare nuove problematiche, nuove fragilità. Oggi vengono coniati sempre termini più creativi per definire purtroppo, condizioni di lavoro spesso al limite delle possibilità umane. Questo impone delle serie riflessioni su quale modello di umanità e di civiltà vorremmo predisporre per i nostri figli. Una responsabilità in capo ad ognuno di noi, indipendentemente dal ruolo svolto nella società. Una società, appunto, che dovremmo immaginare più equa, più incline alla salvaguardia della salute psicofisica dell’uomo, più che dedita al solo profitto di pochi. L’immane tragedia che questa pandemia ci sta facendo vivere, la perdita di numerose vite umane, la compromissione di interi comparti economici, dovrebbe ancor più spingerci verso questa riflessione. Le attuali condizioni di sicurezza ci impediscono di accogliere il corteo -ma anche la musica in piazza- come accade sin dal 1905, in una grande e corale manifestazione popolare. Inutile negare come sia sconfortante non vedere per il secondo anno di fila quel fiume eterogeneo di volti, di bandiere, di vita, che sfilano in corteo lungo le strade della nostra città.
Spero comunque che, rispettando le misure di distanziamento e osservando una campagna vaccinale, che oggi deve necessariamente ricevere un maggiore impulso, potremmo tornare presto a celebrare numerosi, una data tanto importante il cui significato non resta sicuramente relegato ad una sola manifestazione pubblica, ma che alberga nei cuori di noi tutti”.