Il comportamento della 36enne ha ingenerato nell’uomo un perdurante stato di ansia e paura tale da fargli cambiare le proprie abitudini di vita. Esattamente quello che il codice penale incasella come le situazioni che caratterizzano gli atti persecutori, il cosiddetto stalking, è quanto hanno accertato i Carabinieri della Stazione di Isola del Liri che si sono trovati a raccogliere gli elementi che ricostruivano il vissuto degli ultimi 5 mesi di un 33enne di quel centro. L’uomo, soltanto a seguito di un intervento effettuato dai militari sotto la propria abitazione dove la donna chiedeva insistentemente di incontrarlo, si è deciso a confermare i fatti ai Carabinieri, raccontando quanto stava vivendo e quanto era “costretto” a sopportare per quel rapporto che aveva deciso di troncare ma dal quale non riusciva realmente a staccarsi, soprattutto quando si era reso conto che la donna stava perdendo il controllo e ponendo in essere, in maniera unilaterale, dei comportamenti che ne avrebbero potuto realmente condizionare la vita.
Troppe le pressioni, e troppo dirette, che la donna, non rassegnandosi alla fine della relazione, poneva in essere tanto che il suo ex fidanzato aveva letteralmente paura di uscire di casa.
Successivamente poi, minacce più o meno velate, attraverso i social network e continui riferimenti all’uomo ed alla propria capacita di fare del male, sono quelli che poi hanno indotto il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cassino a disporre un immediato divieto di avvicinamento dalla vittima che i Carabinieri della Stazione di Isola del Liri hanno prontamente notificato, avvertendo la donna delle gravissime conseguenze in caso di violazione.
C’è certamente un modo sano per dimostrare attaccamento ed affetto e che è alla portata di tutti, certe volte serve che ci venga detto e posto un argine per poterlo comprendere.
I controlli sono e saranno continui per impedire che vi possano essere delle ulteriori degenerazioni e la situazione è costantemente monitorata con contatti diretti con entrambe le parti. Attivati anche i servizi territoriali di supporto alla persona.
Dopo la sottoposizione alla misura cautelare personale, i Carabinieri hanno relazionato il tutto all’Autorità Giudiziaria Mandante, che terranno costantemente aggiornata.