DISSERVIZI SANITA'

ISOLA DEL LIRI – EX INAM, DALLA PADELLA ALLA BRACE

Nella giornata di ieri abbiamo raccontato ciò che è avvenuto al poliambulatorio ex Inam di via Selva a Isola del Liri con gente in fila sotto il sole, caos e proteste. Un impiegato della struttura sanitaria non ha gradito e dopo aver fatto affermazioni personali e professionali, che in sede civile e penale nei prossimi 89 giorni saranno valutate dai nostri avvocati, ha scritto: “L’affluenza di persone è dovuta al fatto che è andato in pensione un medico massimalista (cioè che aveva il numero massimo di mutuati che un medico può avere), essendo in un periodo di pandemia e contingentando gli ingressi (cosa che in precedenza non succedeva), purtroppo in fila all’interno della struttura per svolgere l’attività di scelta e revoca del medico, ci possono essere al Max 5 persone, perché essendo altri servizi bisogna dare la possibilità all’utenza di accedere. Inoltre, tutte le comunicazioni sono ben visibili all’utenza…“.

Nella sostanza delle cose ha confermato la notizia. Ma c’è di più e di ben più grave. Voi sapevate che un medico massimalista era andato in pensione. Voi sapevate che almeno 1500 persone avrebbero dovuto scegliere, in tempi brevi, un medico diverso. Voi sapevate che quelle persone, in gran parte di Arce, sarebbero venute al Poliambulatorio. Ebbene, cosa avete fatto? Avete aperto un solo sportello, per sole 4 ore e per soli tre giorni. Avete lasciato la gente in fila sotto il sole. Avreste potuto, forse avreste dovuto, aprire più sportelli, per più ore e per più giorni. Siccome alla Vostra manager piace ricevere precipitose cittadinanze onorarie, avreste potuto venire incontro alle esigenze della gente. Avreste potuto chiedere al Comune di Arce una stanza, andare voi ad Arce, far venire la gente in Municipio, convocandola a scaglioni, evitando file, caos, proteste e viaggi inutili a centinaia di persone. In questo modo avreste aperto le porte alla manager per il riconoscimento della seconda cittadinanza onoraria. E non le avreste sbarrate in faccia a gente che ha fatto la fila sotto il sole di luglio. Tutto questo senza contare che si tratta di servizio pubblico, pagato dal pubblico con soldi pubblici. 

AUDAX