“La situazione economico-finanziaria del Comune di Isola del Liri è drammatica e le possibilità di scongiurare il dissesto sono ridotte ai minimi“.
Questo il parere del consigliere comunale Antonella Di Pucchio, dopo aver effettuato un accesso agli atti amministrativi che spiega: “Con deliberazione 150 del 06.12.2021, la Giunta ha approvato una variazione di bilancio che prevedeva entrate di parte corrente per € 178.729,69 ed entrate di quota capitale per € 171.523,80 derivanti dal “Fondo per prevenire il dissesto finanziario dei comuni anno 2021 Regione Lazio”.
La predetta variazione di bilancio è stata ratificata con deliberazione di Consiglio Comunale del 21.12.2021. In quella occasione feci rilevare che, affinché i consiglieri comunali potessero approvare con cognizione di causa la proposta deliberativa, sarebbe stato necessario allegare alla stessa anche la documentazione che il Comune aveva trasmesso alla R.L. per ottenere il contributo. Da quella relazione potevano emergere elementi che fotografavano la reale situazione economico-finanziaria dell’Ente. Agli inizi di gennaio 2022, ho formalizzato una richiesta di accesso agli atti per conoscere il contenuto della relazione presentata dal Comune per beneficiare del fondo istituito dalla Regione Lazio a favore dei comuni in situazione di fragilità economica. Oggi quella relazione è stata resa disponibile e la situazione che ne è emersa, purtroppo per la nostra Città, è quella di un Ente che ha le ore contate. In primo luogo occorre sottolineare che l’Amministrazione ha chiesto alla Regione un contributo straordinario di € 1.300.000 (€ 800.000 in parte corrente ed € 500.000 in parte capitale). Ha invece ottenuto un contributo di soli € 350.253,49.
La prima domanda che sorge, pertanto, spontanea è: “Dove e come troveranno gli amministratori isolani gli ulteriori € 949.747 necessari per risanare le casse del Comune?”.
Per Antonella Di Pucchio: “Questa situazione di squilibrio è il frutto di una “scellerata” politica di gestione dell’Ente che si protrae ormai da molti anni. Una gestione poco lineare che ha favorito il proliferare di contenziosi, di debiti fuori bilancio e che si è basata sulla previsione di entrate mai conseguite, ma che di fatto hanno autorizzato la spesa. A supporto di quanto rappresentato è sufficiente far rilevare che:
• nel 2015 l’Ente ha quantificato in € 4.500.663,60 il disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui. Un “buco di bilancio” (regalo di papà Quadrini) che è stato suddiviso in 30 annualità (dal 2015 e per i successivi 29 anni) per un importo annuo di € 150.022,12;
• dal 2014 al 2017 sono stati riconosciuti debiti fuori bilancio per € 960.257,75, in parte coperti mediante accensione di mutui;
• nel 2015 l’Ente si è indebitato per € 1.032.960,42 per concludere degli accordi transattivi;
• sempre nel 2015 l’Ente ha concluso un accordo transattivo di € 480.000,00, impegnandosi a pagare la predetta somma in 5 annualità;
• nel 2019 l’Ente ha riconosciuto debiti fuori bilancio per € 164.297,34;
• nel 2020 l’Ente adottato accordi transattivi per € 301.615,53.
Altrettanto preoccupanti sono le prospettive future del Comune se si tiene conto del fatto che, nella relazione inviata alla Regione il Sindaco stima di dover fra fronte a situazioni debitorie non definite per un totale di € 3.170.000,00. Non si è registrata in questi anni la realizzazione di un’opera pubblica degna di nota. Al contrario siamo circondati da opere incompiute che non offrono nulla alla collettività, ma che i cittadini stanno pagando a caro prezzo.
Non si è registrato alcun nuovo servizio e/o potenziamento di servizi già offerti alla collettività!
I cittadini sono stati “utilizzati” soltanto per fare cassa. E questo non lo dice la minoranza, ma lo stesso Sindaco, laddove, sempre nella “famigerata” relazione riferisce che l’amministrazione ha anche posto in essere sia tariffe, che aliquote al massimo livello da anni. Ultimamente ha anche aumentato le tariffe dei servizi a domanda individuale mensa, trasporto, e asilo nido aumentando la copertura del costo dei servizi che prima gravavano sul bilancio.
Le proposte deliberative varate nel 2022 dimostrano che siamo ormai di fronte ad un’Amministrazione che sta raschiando il barile, con l’istituzione dell’imposta di soggiorno, con l’ulteriore aumento delle imposte, dei tributi locali e delle tariffe dei servizi a domanda individuale e con l’introduzione della sosta a pagamento. Il tutto in un contesto in cui si persegue nella s-vendita del patrimonio immobiliare dell’Ente (cfr. il piano delle alienazioni).
L’aspetto più drammatico di questa situazione sta nel fatto che il tentativo maldestro di risanare l’Ente ha come bersaglio i cittadini che, al contrario, proprio in questo particolare momento di emergenza sociale ed economica, avrebbero necessità di essere “sostenuti” e non vessati da chi amministra la cosa pubblica.
Un tentativo maldestro, che non potrà che compromettere ulteriormente la situazione economico-finanziaria del nostro Comune, in quanto non accompagnato da una seria politica di efficientamento del bilancio e di ponderazione delle scelte di intervento sulla città, alcune delle quali (vedasi la scelta del senso unico nel centro della città, dell’installazione permanente delle fioriere etc…) stanno compromettendo il tessuto economico, sociale e culturale ed il futuro stesso del nostro Paese!”.