Consiglio Comunale pesante ed infruttuoso, diversificatosi solo per l’infelice ed inaudito siparietto di Sindaco e presidente del Consiglio che, con una caduta di stile inconsueta per il ruolo rivestito, hanno redarguito cittadini presenti tra gli spalti dell’aula consiliare propinandola come sala da thè.
L’ordine del giorno prevedeva l’analisi del lavoro svolto da questa amministrazione, ma il giudizio politico che se ne può trarre è sicuramente insufficiente.
La verifica effettuata dall’assise comunale ha evidenziato ancora una volta un’assenza di progetto corale di governo della città.
Il Sindaco ha sciorinato un elenco considerevole di opere, molte delle quali però frutto del lavoro della passata amministrazione, nonchè di richieste di finanziamenti, regionali e statali, con il tentativo –infelice- di conquistare fondi alla rinfusa senza badare all’effettiva utilità e ricaduta per il territorio.
Nella relazione del sindaco si è discusso della realizzazione di un dog park nel quartiere di Pontrinio, il cui progetto, oltre che poco realizzabile perché a ridosso del fiume in zona soggetta a sgretolamento, è osteggiato dagli abitanti che hanno già avviato una petizione. Sì è dibattuto del finanziamento nell’ambito del progetto Sora Città Fluviale che dovrebbe essere finalizzato a creare degli sbarramenti che portino le acque del fiume Liri a un metro e mezzo di profondità in modo da ottenere una vasca da canottaggio. Peccato però che l’estrema variabilità stagionale del livello farà sì che il letto del fiume si trasformi in una pietraia maleodorante piena di alghe putrescenti in estate e un pericolo oggettivo per gli abitanti delle periferie nella stagione delle piene. Chissà come l’amministrazione Comunale ha pensato di risolvere questo problema! Discutibile, poi, la scelta dell’amministrazione di affidare ad un’associazione il denaro pubblico per realizzare un campo sportivo e ancor più perplessità desta l’appello rivolto ad altre associazioni di proporre progetti per la realizzazione di altre infrastrutture sportive. Questa procedura si presta ad una cattiva programmazione dei bisogni della città; va benissimo ascoltare le associazioni interessate, ma l’amministrazione dovrebbe armonizzare i nuovi progetti con l’esistente rispettando quelle che sono le istanze dei cittadini e questa non ci sembra la via perseguita.
Per non parlare dell’implacabile squilibrio di forze e di poteri all’interno della maggioranza.
Deleghe assessorili che, trovandosi nelle mani di consiglieri, sono assenti in giunta e non partecipano direttamente alle azioni di governo e quel che è ancor più grave è che la delega ai lavori pubblici sia ancora nelle mani del Sindaco.
Che dire del continuo salto della quaglia di Salvatore Meglio? L’abbraccio con il sindaco nei corridoi del comune a poche ore dalla seduta consiliare sarà valso a sancire futuri accordi politici (o personali)? A testimonianza (ne facciano ammenda gli altri consiglieri e prendano esempio) che facendo il pugno duro con questa amministrazione si raggiunge l’obiettivo prefisso. Un buon passo avanti ed un chiaro segno di democrazia (ma non troppo!) rispetto alle passate amministrazioni quando allora mai sarebbe accaduto che un consigliere avesse tenuto testa al proprio sindaco. Ci piacerebbe pensare che la innanzi citata democrazia venisse esercitata dai nostri rappresentanti non per fini personalistici ma per il bene comune della città. E allora ben venga l’atto di coraggio che ha contraddistinto il consigliere Serafini che, con dignità ed autorevolezza, non sentendosi più parte di quella compagine politica, ha fatto dietrofront manifestando le proprie costernazioni di fronte al fatto di non aver potuto compiere quell’azione politica auspicata per la città. A lui rappresentiamo il nostro rispetto per l’onestà che lo ha contraddistinto anche nel riconoscere che “Sora frazione di Cassino” non è uno slogan ma una triste storia che va delineandosi nel futuro di questa città.