Ragazza madre con figlio disabile tra muffa, pioggia e odore nauseabondo.
Ater e Comune: nessuna soluzione
Quella che ci viene raccontata è una vicenda che nell’anno domini 2022 non dovrebbe esistere eppure, forse per qualche falla nell’antropogenesi, esiste ancora. Maria (nome di fantasia) è una ragazza madre, combattiva, che da circa venti anni risiede a Cassino. È disoccupata, percepisce il reddito di cittadinanza e vive con suo figlio 12enne disabile al 100%. Suo figlio è affetto da ‘disturbo spettro autistico’ meglio noto come DSA che lo porta ad essere in costante cura riabilitativa presso una struttura sanitaria. Lei, la madre, non fa mancare nulla al figlio, non gli fa mancare né amore né protezione. Per questi principi cardine sta combattendo da tempo per difendere il sacrosanto diritto di far vivere suo figlio in un ambiente salubre.
Entrambi vivono da cinque anni in un appartamento dove la muffa regna sovrana perché, chi di dovere, non si è mai attivato per effettuare i lavori di manutenzione di cui lo stabile necessita. È arrivata anche a mettere della plastica e dei secchi nel bagno per raccogliere l’acqua piovana. Ha tentato di far valere i diritti di suo figlio rivolgendosi sia all’Ater che al primo cittadino di Cassino Enzo Salera ma l’esito è stato sempre negativo.
Nonostante sia regolarmente iscritta nella graduatoria per l’assegnazione degli alloggi Ater ed occupi attualmente un posto nei pressidel vertice, per l’amministrazione comunale deve salire ancora un po’ per avere diritto ad un alloggio ERP.
Io devo aspettare per salire di graduatoria e quindi far vivere mio figlio in condizioni non consone mentre altri sfondano le porte, le occupano per poi vederle addirittura assegnategli? – si sfoga la giovane – Io sono per la legalità ed è per questo che mi sono rivolta all’ufficio Servizio Igiene e Sanità Pubblica del distretto Sud di Cassino, perché devono verificare e verbalizzare le condizioni igienico-sanitarie delle stanze in cui vivo ma soprattutto dove vive mio figlio. La muffa nel bagno è pazzesca – puntualizza – l’umidità è sconcertante e si è verificato anche un corto circuito. Quando piove poi la situazione peggiora fino a diventare drammatica tanto da temere che mio figlio possa farsi male.
Il fattore pioggia, assieme al freddo, è un problema in più per la salute di entrambi. Fonti mediche infatti spiegano che le patologie riconducibili alla presenza di muffa e quindi di spore disperse in aria possono portare ad allergie respiratorie. Le spore possono scatenare reazioni allergiche ed infiammazioni alle vie respiratorie come rinite, tosse e raffreddore, congiuntivite.
Si rende quindi necessario un continuo e sufficiente ricambio di aria interna: Tempo permettendo, per il bene di mio figlio, più di qualche ora le finestre le tengo aperte per cambiare l’aria interna ma nonostante tutto l’odore nauseabondo rimane. Quando piove invece non posso fare nulla e non vi nascondo che piango – aggiunge – Piango perché l’acqua penetra abbondantemente, piango perché neppure un alloggio temporaneo per tamponare la situazione ci è stato concesso e piango perché sento che sta sopraggiungendo la stanchezza psicofisica.
In pochi forse ricordano che nell’Aprile del 2021, l’audace consigliere comunale Fausto Salera, annunciava con viva e vibrante soddisfazione le seguenti parole: La nostra amministrazione, sempre attenta alle situazioni di disagio e al rispetto delle regole utili per la gestione dei diritti dei più fragili, da tempo caldeggiava per il ripristino della situazione relativa alle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi Ater. (…) L’emergenza abitativa, oggi più che mai risulta essere una delle tante priorità di questa amministrazione e ne è la prova evidente il lavoro che sta portando avanti sin dal suo insediamento.
Le feste natalizie si avvicinano, chissà se il consigliere comunale Fausto Salera ed il sindaco Enzo Salera riusciranno, con una mano sul cuore, a risolvere questa delicata vicenda. (L.R.)