Il giorno 22 gennaio 2015 alle ore 10.00 circa in Pofi (FR), all’interno dell’agenzia della banca di Roma Unicredit, ubicata nella Piazza V. Emanuele n. 4, veniva perpetrata una tentata rapina, con sequestro di persona, ad opera di tre uomini che agivano a volto scoperto.
I tre malfattori, dopo aver immobilizzato un impiegato, legandogli i polsi con fascette di plastica, dietro minaccia verbale facendo presupporre che detenessero delle armi, costringevano la direttrice ad aprire la cassaforte che risultava però vuota in quanto tutto il denaro contante era custodito in mezzi temporizzati. Stante l’indisponibilità di contante, rinchiudevano la direttrice, il cassiere ed un cliente nell’ufficio in uso alla direttrice, legando loro i polsi dietro la schiena con delle fascette in plastica.
Le indagini, avviate immediatamente da personale del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di questo Comando Provinciale in collaborazione con quello della Stazioni Carabinieri di Pofi (Fr) e poi di San Pancrazio (Br), hanno consentito di identificare i responsabili.
Le attività sono iniziate anche grazie al contributo testimoniale di un cittadino, che permetteva di risalire all’individuazione della macchina intestata ad una donna residente a San Pancrazio imparentata con un pluripregiudicato con alle spalle numerose rapine e quindi possibile autore anche della rapina di Pofi.
Da qui sono partiti gli accertamenti che hanno subito portato, attraverso il confronto dei filmati della sorveglianza con le foto segnaletiche, al riconoscimento, effettuato dai Carabinieri di San Pancrazio, di due pluripregiudicati pugliesi. La successiva analisi dei tabulati telefonici ha confermato la loro presenza il giorno della rapina in Pofi unitamente ad altro soggetto di origine laziale.
Durante il proseguo delle indagini, il personale operante intuiva che due dei tre soggetti individuati (uno dei pugliese ed il laziale) stavano progettando una imminente rapina in danno di uffici postali ubicati nel territorio della provincia di Latina.
Successivamente emergeva altresì che il soggetto pugliese, per motivi sconosciuti, decideva di non partecipare all’atto criminoso mentre l’altro avrebbe con molta probabilità portato comunque a termine il progetto in danno di uno dei citati uffici postali. Nella mattinata del 17.03.2015 veniva pertanto predisposto un servizio di O.C.P. unitamente al personale della Stazione territorialmente competente grazie al quale si impediva l’azione criminosa in danno dell’ufficio postale ubicato nel comune di Roccamassima (LT). Infatti il medesimo veniva individuato e bloccato a breve distanza dall’obiettivo e trovato in possesso di una pistola risultata essere provento di furto.
Le successive indagini, permettevano di apprendere l’intenzione da parte degli altri due indagati di voler perpetrare una rapina in danno di uffici postali, banche o addirittura l’assalto ad un portavalori, nonché la loro estrema pericolosità sociale. Infatti, era loro intento condurre tali azioni mediante il reclutamento di altre persone avvezze a tali attività da coinvolgere nella fase esecutiva dell’azione delittuosa mediante l’uso di armi.
In virtù degli elementi raccolti e comunicati all’A.G. competente, quest’ultima emetteva l’ordinanza applicativa di misura cautelare degli arresti domiciliari, con controllo a distanza, nei confronti di tutti e tre i malviventi.