Mons. Gerardo Antonazzo ha caldamente espresso il desiderio di avere un incontro di conoscenza e di amicizia con tutti i sindaci del Comuni inclusi nell’ambito territoriale della Diocesi di Sora Aquino Pontecorvo.Pertanto, comunica il vicario mons. Antonio Lecce, è stato organizzato un incontro previsto per sabato 4 maggio, alle ore 10, presso la Scuola di Formazione Teologica, in Piazza Indipendenza. Il nuovo vescovo desidera sempre più conoscere a fondo la realtà sociale, civile ed economica del nostro territorio. Lo ha ribadito con forza nel rispondere al saluto che ha rivolto il 21 aprile scorso, in Piazza S. Restituta, al sindaco di Sora, dott. Ernesto Tersigni. Riportiamo, qui di seguito, alcuni di quei passaggi.
“Io non conosco ancora le difficoltà socio-economiche del nostro territorio,ha detto mons. Gerardo Antonazzo, ma non saranno, credo, troppo diverse, da quanto l’intero Paese sta attraversando. La conferma, purtroppo drammatica, è data anche dalla morte di Loffredo a Isola Liri. La domanda resta la stessa per tutti: cosa si può e si deve fare? Nei testi del Concilio Vaticano II troviamo parole di incoraggiamento per tutti: “… la comunità dei cristiani si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia” (GS 1); e ancora: “La Chiesa stima degna di lode e di considerazione l’opera di coloro che, per servire gli uomini, si dedicano al bene della cosa pubblica e assumono il peso delle relative responsabilità” (GS 75).
A tutti propongo, in aggiunta, la provocazione di don Tonino Bello, che faccio prima di tutto mia: “Coraggio, fratelli miei, dobbiamo uscire di più. Dobbiamo innamorarci di più della Città. Dobbiamo amare di più le istituzioni. Dobbiamo collaborare di più con tutti coloro che nella cosa pubblica si impegnano perché le cose vadano meglio, perché la gente sia più felice, perché dorma tranquilla, perché abbia una casa e un lavoro, perché sia assicurato il futuro dei giovani”.
Ognuno di noi, Chiesa e Società civile, ciascuno nel proprio ambito di azione, è chiamato ad esercitare responsabilità e competenze sempre più qualificate, che restano distinte, ma non divergenti, autonome ma non contrapposte.
Siamo tutti consapevoli di essere al servizio delle medesime persone. I nostri fedeli sono i vostri cittadini, pertanto unica e convinta deve essere la passione per la Città degli uomini.
Senza dimenticare quanto afferma il Papa Paolo VI: “La politica è una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri” (OA, 46).
Il mio entrare in Città vuole gridare la verità e l’impegno di una Chiesa che deve scegliere di stare dalla parte dei più deboli, di vivere dentro le fragilità del mondo, per essere credibile modello di servizio a favore dell’umanità da amare, rinnovare, redimere, salvare.
E allora, concludeva il vescovo Gerardo, la nostra speranza di novità diventerà certezza, e potremo dimostrare che dal tronco di questa nostra storia, sfigurata dalle molte ingiustizie, esploderanno gemme rigonfie di vita, che preannunciano la nuova primavera del Regno di Dio”.
Sarà un primo incontro ricco di contenuti e di speranze e certamente ne seguiranno altri, utili alla reciproca collaborazione per la crescita umana e sociale dell’intero nostro territorio.
di Gianni Fabrizio