“Poté di più colei che amò di più”
Sorella di San Benedetto. Prima monaca benedettina, nata a Norcia e vissuta – si presume – tra il 480 e il 543.
Come tramanda San Gregorio Magno nei suoi Dialoghi, unico testo di riferimento con pochi accenni alla vita di questa Santa, Scolastica, rimasta erede del patrimonio familiare, chiese al padre di potersi dedicare alla vita religiosa, entrando prima in un monastero vicino Norcia e poi trasferendosi a Subiaco, seguendo il fratello che aveva fondato l’Abbazia di Montecassino. Qui, a pochi chilometri di distanza, fondò il monastero di Piumarola, dove assieme alla consorelle seguì la Regola di san Benedetto, dando origine al ramo femminile dell’Ordine Benedettino. Scolastica era solita raccomandare di osservare la regola del silenzio, e di evitare la conversazione con persone estranee al monastero, anche se visitatori devoti. di Dio, Scolastica ama parlare soprattutto con il fratello Benedetto, con il quale s’incontra una volta l’anno, in una casetta a metà strada tra i due monasteri.
Gregorio racconta che nell’ultimo di questi incontri, datato il 6 febbraio del 543, poco prima della sua morte, Scolastica domandò al fratello di protrarre il colloquio fino al mattino seguente, ma Benedetto si oppose per non infrangere la Regola. Scolastica implorò allora il Signore di non far partire il fratello, scoppiando in un pianto dirotto: subito dopo un inaspettato e violento temporale costrinse Benedetto a restare, cosicché i due fratelli conversarono tutta la notte. Da annotare che la prima reazione di Benedetto all’improvviso acquazzone fu di contrarietà: “Dio onnipotente ti perdoni, sorella. Che hai fatto?” E Scolastica rispose: “Vedi, io ti ho pregato, ed egli mi ha esaudita. Ora esci, se puoi; lasciami pure e torna al monastero”. E’ una rivincita della sorella che non poté dispiacere all’amatissimo fratello, poiché proprio lui le aveva insegnato a rivolgersi nelle difficoltà a Colui cui tutto è possibile. Ecco spiccare le doti femminili di Scolastica, la dolcezza, la costanza e anche l’audacia per ottenere ciò che desidera ardentemente. Pochi giorni dopo questo incontro, il 10 febbraio – secondo il racconto di Gregorio – Benedetto ebbe notizia della morte della sorella da un segno divino: vide l’anima della sorella salire in Cielo sotto forma di colomba bianca. Volle quindi seppellirla nella tomba che aveva predisposto per sé e dove sarà anche lui sepolto, poco tempo dopo.
Alessandro Rea