Oggi la Chiesa ricorda San Giovanni, apostolo di Gesù. La tradizione cristiana lo identifica con l’autore del quarto vangelo e per questo gli viene attribuito l’epiteto di evangelista.
Il luogo e la data di nascita non sono noti. La tradizione lo indica come il più giovane tra gli apostoli. Il padre era Zebedeo, la madre Salome, aveva un fratello Giacomo detto il Maggiore, ed erano dediti alla pesca.
Dopo la sua vocazione, Giovanni sembra rivestire un ruolo importante all’interno della cerchia dei dodici apostoli, secondo solo a Pietro e a suo fratello Giacomo. I tre sono presenti durante alcune vicende principali della vita del Maestro: la risurrezione della figlia di Giairo, la trasfigurazione di Gesù, la preghiera nel Getsemani, dopo l’ultima cena e prima dell’arresto di Gesù.
Giovanni rappresenta un caso particolare tra gli apostoli, poiché la tradizione lo indica come l’unico morto non per martirio. Passò la maggior parte dei suoi anni in Efeso in compagnia della Madonna, e fondò una fiorente comunità religiosa. Chiamato da Domiziano, dovette recarsi a Roma, ove fu condannato alla immersione in una caldaia di olio bollente. Il Santo però non ne ricevette alcun danno. Allora gli fu commutata la pena di morte in quella dell’esilio nell’isola di Patmos, ove scrisse l’Apocalisse. Alla morte di Domiziano, il successore Nerva annullò i suoi provvedimenti e Giovanni ritornò ad Efeso, dove, secondo la tradizione, morì intorno all’età di 100 anni.