La Chiesa ricorda oggi, 21 ottobre, la figura di don Giuseppe Puglisi, assassinato dalla mafia a causa della sua attività pastorale.
Don Giuseppe nacque nel quartiere palermitano di Brancaccio il 15 settembre 1937. Entrò nel seminario diocesano di Palermo nel 1953 e venne ordinato sacerdote dal cardinale Ernesto Ruffini nel 1960. Ebbe a cuore in modo particolare i giovani e si interessò delle problematiche sociali dei quartieri più emarginati della città. Tanti gli incarichi ricoperti, tra gli ultimi la nomina come parroco di San Gaetano, a Brancaccio, nel settembre del 1990. Il 29 gennaio 1993 inaugurò a Brancaccio il centro “Padre Nostro”, che divenne il punto di riferimento per i giovani e le famiglie del quartiere. Don Giuseppe fu sempre attivo nel suo quartiere per rivendicare i diritti civili della borgata, denunciando collusioni e malaffari e subendo minacce e intimidazioni. Venne ucciso dalla mafia in piazzale Anita Garibaldi 5, il giorno del compleanno, 15 settembre 1993. La salma fu tumulata presso il cimitero di Sant’Orsola, nella cappella di Sant’Euno e ad aprile 2013 la salma fu poi traslata nella cattedrale di Palermo.
La sua attività pastorale costituì dunque il movente dell’omicidio, i cui esecutori e mandanti mafiosi furono arrestati e condannati con sentenze definitive, fatto che spinse subito i fedeli al riconoscimento del martirio che avvenne nel dicembre del 98 ad opera del Cardinale Salvatore De Giorgi. Fu beatificato il 25 maggio 2013 al “Foro Italico Umberto I” di Palermo.
