Il Recovery Fund è diventato negli ultimi tempi un concetto chiave di grande attualità e su cui ruotano discussioni e dibattiti del mondo politico, economico e sociale. Nel maggio dello scorso anno, quando l’intera Europa stava già combattendo contro lo spettro invisibile ma letale di un virus sconosciuto, la Commissione europea ha proposto un piano di ripresa che intende sfruttare appieno le potenzialità offerte del bilancio dell’Unione per contribuire a riparare i danni economici e sociali causati dalla pandemia, per rilanciare la ripresa, per proteggere l’occupazione e per creare nuovi posti di lavoro. I leader europei hanno così concordato un piano per la ripresa e il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 per gettare le fondamenta per il futuro di un’Europa moderna e più sostenibile.
In dettaglio, il Recovery Fund, o Next generation EU, è un nuovo strumento europeo per la ripresa da 750 miliardi di euro approvato, dal Consiglio europeo straordinario del 21 luglio 2020.
Nel piano strategico annuale di crescita sostenibile per il 2021, la Commissione ha definito gli orientamenti per l’attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza, con l’obiettivo di perseguire una nuova strategia di crescita basata sulla sostenibilità competitiva (il New Green Deal), ossia una serie di investimenti e riforme nel settore verde e digitale per creare posti di lavoro e crescita sostenibili. Per mobilitare gli investimenti necessari, la Commissione ha stabilito una duplice risposta: il Next Generation EU – che rafforzerà il bilancio dell’UE con nuovi finanziamenti raccolti sui mercati finanziari per il periodo 2021-2024; e il Bilancio rafforzato per il periodo 2021-2027.
Saranno tre i pilastri per l’attuazione del Recovery Fund: strumenti a sostegno degli sforzi profusi dagli Stati membri per riprendersi dalla crisi, superarne gli effetti e riemergere più forti; misure volte a stimolare gli investimenti privati e sostenere le imprese in difficoltà; rafforzamento di programmi strategici dell’UE per trarre insegnamento dalla crisi e rendere il mercato unico più forte e più resiliente e accelerare la duplice transizione verde e digitale.
Nelle previsioni della Commissione, il Next Generation EU dovrà non solo favorire una ripresa dell’economia, ma allo stesso tempo garantire uno sviluppo di obiettivi verdi e digitali, al fine di rendere l’UE e le economie nazionali più sostenibili e resilienti alle future crisi. Le spese finanziate con fondi UE dovranno infine rispettare l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 e contribuire al raggiungimento dei target climatici dell’Unione. Una nuova visione che racchiude dunque progetti più attenti all’uomo e al pianeta, capaci di integrare profitto e impatto sociale, sostenibilità ambientale, dignità e qualità del lavoro.