Alla fine i conti si fanno sempre, i piccoli ed i grandi. La politica sta mostrando tutto il suo vecchiume e tanti dei potentati del presente e del passato il loro volto più mediocre.
In un momento di grande crisi nazionale, di grandi necessità i nostri politici tacciono, impegnati a salvaguardare la navigazione a vista che gli consente di sbarcare il lunario in questi ultimi mesi di sopravvivenza. Ma ciò che più è grave è che sull’orlo di una grande smobilitazione del ruolo e dell’economia della nostra provincia essi continuino allegramente a preoccuparsi delle misere polemiche tra politici in ordine alle poltrone, mentre fuori la rivoluzione imperversa, come durante la rivoluzione bolscevica quando i nobili continuavano a ballare a San Pietroburgo mentre la rivolta spazzava via tutto il loro mondo.
Tra qualche giorno arriverà la decisione sul futuro della prossima provincia del basso Lazio, derivante dalla fusione tra l’ex provincia pontificia di Marittima (attuale provincia di Latina) e l’ex provincia pontificia di Campagna (l’attuale provincia di Frosinone) delle quali però all’epoca era capoluogo di entrambe Frosinone ed oggi potrebbe essere Latina.
A parte i campanilismi inutili, di cui spogliarsene è solo un bene, ma in concreto questo significherà perdere ancora più risorse per il territorio, già così povero, che ruolo avrà un territorio sempre più “provinciale” e distante dai centri di potere, senza più la Prefettura, la Questura, i vari Comandi Provinciali delle forze di Polizia, le Direzioni Provinciali degli uffici Ministeriali (INPS, INAIL, ecc.).. è evidente che anche gli investimenti saranno canalizzati verso il capoluogo di provincia, oggi così carente di infrastrutture, ferrovia, alta velocità, autostrada, ecc.
I politici che ci promettevano il posto per il figlio (come lo promettevano a tanti) e venivano eletti al posto dei politici capaci, i politici maneggioni che non sapevano nemmeno parlare bene italiano, ma che non sapevano nemmeno fare il minimo per tenere almeno il ruolo che avevamo ereditato dal passato… chi pagherà il conto?