Il MoVimento 5 Stelle di Sora, tramite il suo portavoce Fabrizio Pintori, scrive al vicesindaco di Sora (e assessore all’urbanistica) Vittorio Di Carlo, in merito al progetto preliminare del Piano Urbanistico Comunale Generale. Tema della missiva, inviata per conoscenza anche al sindaco Tersigni e all’amministrazione regionale, l’insorgere di alcune incongruenze che, a detta dei grillini sorani, non corrispondono ad alcuni fondamentali criteri previsti dalla normativa. Qui di seguito pubblichiamo la lettera integrale.
Egregio signor Vicesindaco,
la legge regionale del 22 dicembre 1998, n. 38, che disciplina il P.U.C.G. fra le finalità ex art. 2 richiama lo “sviluppo sostenibile”, inteso come quello che soddisfa i bisogni del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di fruire delle risorse del territorio – comprese quelle storiche e culturali – coniugando la qualificazione dei sistemi insediativi con la preservazione dei caratteri del territorio. La norma stabilisce, altresì, che la pianificazione territoriale ed urbanistica deve garantire: a) la salvaguardia e la valorizzazione delle qualità ambientali, culturali e sociali del territorio; b) la prevenzione e la riduzione dei rischi connessi al territorio e delle sue risorse; c) la riqualificazione degli insediamenti storici, il recupero del patrimonio edilizio, culturale, infrastrutturale, insediativo, ambientale, ed il miglioramento degli insediamenti esistenti e del territorio non urbanizzato; d) la riqualificazione degli insediamenti periferici e delle aree di particolare degrado al fine di eliminare le situazioni di svantaggio territoriale. Inoltre, l’art. 29 della legge regionale recita espressamente al comma 4 che “Le norme strutturali del P.U.C.G. determinano gli indirizzi …… secondo il criterio del massimo recupero e riuso del territorio urbanizzato e delle altre aree esistenti, al fine di determinare il minimo ricorso all’urbanizzazione ed all’edificazione di nuove zone ed aree”.
Da un primo esame del Piano presentato in data 2 dicembre 2013, e pubblicato sul sito del comune, emergono numerose incongruenze, fra queste:
1) Al fine di reperire i cd. “standard locali” vengono destinati a verde attrezzato e sportivo, alcuni lotti liberi ricadenti nelle fasce fluviali del P.S.A.I. (Piano Stralcio Assetto Idrogeologico), che risultano a rischio allagamento, infatti ricadono nella fascia “B – area di esondazione della piena di riferimento” del P.T.P.G. (Piano Territoriale Provinciale Generale);
2) Carnello, nonostante la presenza di vari palazzi storici del ‘700 ed ‘800 non è stata fatta rientrare tra gli “insediamenti storici puntuali” di cui all’art. 60, della citata legge regionale (sarà consentito demolire, mentre negli insediamenti storici non è consentito). Inoltre, l’introduzione del “Piano di intervento Carnello”, che rappresenta una novità rispetto al precedente piano regolatore, va ad incidere su un’area che per una parte era adibita a verde pubblico e per l’altra risultava zona agricola pregiata;
3) La zona a nord di Sora compresa tra via Marsicana e la linea ferroviaria risulta tra quelle che nella precedente normativa venivano chiamate zone di espansione. In merito si deve far notare che la zona è ricca di risorgive (come risulta anche dalla tavola 3P) ed è molto vicina alla confluenza tra il Liri e il Lacerno, quindi soggetta anch’essa al rischio idrogeologico;
4) La zone di Tombe, ricca di reperti e archeologici, è segnata anch’essa come zona di espansione;
5) Si prevede la “liberalizzazione” delle destinazioni d’uso (si riporta il testo della trascrizione del Consiglio Comunale del 10.12.2013: “…..dove non è espressamente vietata è consentita.”) con il rischio di rendere caotico quanto viene pianificato;
6) Così come strutturato il Piano prevede un notevole consumo di suolo, per nuovi edifici, che mal si concilia con il fatto che il numero degli abitanti è di fatto rimasto stabile negli ultimi 20 anni. Le nuove costruzioni sono sovrastimate rispetto alla popolazione effettiva anche in previsione del recupero del centro storico e degli edifici esistenti. (In sostanza, ma per chi si costruisce?)
7) Rispetto al precedente piano è stata introdotta la zona viola – “Aree produttive e servizi alla produzione” in via Villa Carrara che si aggiunge, con eccessivo consumo di suolo, a quanto già previsto – con funzioni assimilabili – dalla Provincia con il piano A.S.I. (Area Sviluppo Industriale).
8) Il Piano manca di una visione strategica sullo sviluppo territoriale nel complesso, tenendo anche conto del fatto che Sora è il principale comune di un’estesa area urbanizzata.
Tutte queste valutazioni, fanno sorgere il presente interrogativo: come si conciliano i rilievi sopra esposti con i principi richiamati dall’attuale normativa?
Ad esempio, per il punto 3) forse sarebbe più opportuno rivedere in toto quanto stabilito nel preliminare del nuovo piano e per il punto 4) ridurre le zone di espansione. Inoltre, si deve considerare che il legislatore nazionale e quello regionale sono orientati ad approvare delle norme cd. di “Territorio Zero”, per ridurre al minimo essenziale o evitare il consumo di suolo, norme che potrebbero entrare in vigore nei prossimi mesi.
Per quanto concerne, invece, la previsione della riduzione della superficie dei lotti minimi edificabili all’interno delle diverse zone del piano, si può anche essere d’accordo, purché:
a) le costruzioni siano rispettose delle più recenti leggi in materia di risparmio energetico e vi sia una visone strategica di lungo periodo, nonché un necessario coordinamento del P.U.C.G. sia con un piano di mobilità sostenibile che con il P.A.E.S. (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile). Quest’ultimo piano (p. 45) indica in maniera chiara e precisa: i punti di forza, le opportunità, i punti di debolezza (fra i quali: rischio sismico, rischio frane), e le minacce (es. perdita della biodiversità a causa dell’impatto antropico). Richiama, altresì, tra i settori fondamentali per la sua realizzazione proprio la pianificazione territoriale (p. 75) e suggerisce l’istituzione di una zona a traffico limitato nel centro storico e la promozione dell’uso della bicicletta anche mediante la realizzazione di piste ciclabili e bike sharing (p.86) e con tempi di realizzazione previsti nel periodo 2014-2016 (p. 112), mentre il P.U.C.G. del 2 dicembre u.s. nulla prevede in merito;
b) si abbassi l’indice di edificabilità, in particolare nell’area arancione della cd. “città in via di consolidamento”, per i seguenti motivi: disordine urbanistico con conseguente difficoltà nel realizzare nuova viabilità; la mancanza di necessità di realizzare nuove cubature per l’incombenza del pericolo idrogeologico e sismico (che aumenta nelle piane alluvionali come quella in cui si vuole edificare).
Un altro appunto riguarda la partecipazione al procedimento amministrativo, prevista dalla normativa regionale anche per le associazioni. Come è noto, la regione con nota n. 49165/09 ha formulato una serie di precisazioni, che non hanno permesso al piano allora presentato di completare l’iter previsto, pertanto si chiede se non era il caso di far partecipare nuovamente le associazioni – che in passato hanno dato il loro contributo con proposte ed osservazioni – all’attuale procedimento per la realizzazione del P.U.C.G. preliminare.
Infine, un ultima annotazione, si fa presente che ai sensi della vigente normativa in materia di V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica), l’art. 3 sexies, del D.Lgs n. 4 del 2008, relativo al “Diritto di accesso alle informazioni ambientali e di partecipazione a scopo collaborativo”, sancisce il diritto di accedere alle informazioni relative allo stato dell’ambiente e del paesaggio nel territorio nazionale. Pertanto, si chiede, che almeno in sede di V.A.S. vengano convocate le varie associazioni ambientali locali, come previsto dalla legge, garantendogli tempi di studio adeguati, e nell’ambito di tale procedura si tenga conto delle precedenti proposte presentate nel procedimento del “vecchio” P.U.C.G. dall’associazione “Verde Liri”.
Alle Direzioni Regionali che leggono per conoscenza, si prega di voler estendere la presente lettera ai propri assessori.
Con l’occasione si porgono cordiali saluti.