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IL LIRI NON RESTITUISCE IL CORPO DI MARIO DOMENICO GROSSI

L’acqua non ha ancora restituito il corpo di Mario Domenico Grossi.
La ricerca del cadavere non ha prodotto risultati. Questa mattina, i sommozzatori sono tornati sul luogo del delitto – in riva al fiume, in località Compre, dove il 78enne sarebbe stato prima colpito e poi gettato in acqua – ma non hanno rinvenuto alcuna traccia.

Il punto in cui il corpo sarebbe stato riversato in acqua non è eccessivamente profondo, ma, a quanto è dato sapere, subito dopo, il livello aumenta, senza considerare il fatto che potrebbero esserci mulinelli in grado di risucchiare e trascinare più lontano. Oltre agli uomini impiegati a terra, sono intervenuti sul posto, da Pratica di Mare, anche un elicottero dei Carabinieri e uno dei Vigili del Fuoco per intercettare dall’alto eventuali indizi.

In mattinata, le ricerche sono state condotte principalmente all’altezza di dove il testimone avrebbe visto il corpo finire in acqua, dopo essere stato trascinato. Nel pomeriggio, è stata scandagliata anche l’area più a valle, in direzione della diga. Ma senza risultati.

La giornata, tuttavia, ha prodotto la confessione di uno dei due arrestati, che devono rispondere delle accuse di omicidio e occultamento di cadavere. A fare delle ammissioni sarebbe stato il 48enne Angelo Pellegrini, di professione carpentiere. L’altro arrestato, il 52enne Sante Cipollone non avrebbe parlato. Ad ogni modo, sugli abiti dei due, oltre che sulla riva del fiume, sono state rinvenute tracce di sangue, oggetto di analisi. Ad incastrarli, comunque, c’è la testimonianza di un uomo, Antonio, che, da casa sua, affacciandosi sull’immediato panorama sottostante, avrebbe visto tutto: l’aggressione ai danni di Domenico Grossi e poi il corpo gettato in acqua. Da lì, la chiamata alle Forze dell’Ordine e l’intervento dei Carabinieri, che, domenica pomeriggio, hanno praticamente colto i due sul fatto.

Il luogo, per tutta la giornata di oggi, è stata meta di molti curiosi. Come Soraweb ha testimoniato fin da subito, i protagonisti di questa tragedia abitano l’uno a poca distanza dall’altro. Nel quartiere delle Compre regna l’incredulità.