Ad un certo punto, sembrava di essere capitati in un tribunale in cui il Pubblico Ministero, rivolgendosi al Giudice, chiedeva e otteneva l’archiviazione del procedimento contro l’imputato. Questo il resoconto di un Consiglio comunale letteralmente fulmineo, nel quale l’opposizione si era presentata carica come non mai per rintuzzare l’offensiva della maggioranza. Non si è verificato nulla di tutto ciò. Iula vince senza nemmeno giocare. Che la squadra avversaria si sia resa conto, forse, di qualche scricchiolìo interno che avrebbe potuto mettere a rischio il risultato del match? Ufficialmente non è dato sapere.
Agli atti rimane solo la dichiarazione del consigliere Costantini, che prima ancora di consentire a Iula di fare il proprio intervento, dichiara che dopo una valutazione generale dell’intera questione (facendo anche riferimento a situazioni riconducibili a dinamiche di confronto politico) è opportuno archiviare il procedimento di decadenza di Iula da consigliere comunale. Ma ecco l’ennesimo colpo di scena: dopo il ritiro, la maggioranza presenterà una mozione di sfiducia verso il Presidente del Consiglio. Il sindaco, adducendo motivazioni di natura procedurale e di termini temporali, ritira il punto all’ordine del giorno e la seduta è dichiarata chiusa dal consigliere anziano Salvatore Meglio.
A questo punto, l’opposizione, indignata, decide di improvvisare una conferenza stampa sui banchi del consiglio per ‘urlare’ un disappunto sempre più marcato. “La maggioranza ha riconosciuto la carognata che aveva fatto – ha dichiarato Giacomo Iula – divenendo consapevoli di questa indecenza. Esco da un incubo, ma sono pronto alla prossima battaglia sulla mozione di sfiducia. Dopo 8 mesi di mobbing politico e di minacce più o meno velate scopriamo che non vogliono più procedere ma che tenteranno di sfiduciarmi. Il prossimo passo – ha scherzato – sarà rivolgersi all’Isis? Credo che stasera si sia visto che non esiste più una maggioranza: si sono accorti di non avere i numeri. Sono allo sbando sia da un punto di vista tecnico che politico. Ho ricevuto, oggi, il messaggio di un cittadino disperato che non è più in grado nemmeno di offrire un caffè ad un amico: è di fronte a drammi come questo che ci si dovrebbe impegnare! Ciò detto, valuterò con i miei legali se esistono margini per azioni risarcitorie, dopo mesi di vessazioni e denunce. Comunque, vedremo come penseranno di motivare la mozione di sfiducia”.
Roberto De Donatis, visibilmente infuriato, prima di abbandonare l’aula ha dichiarato: “Oggi è accaduto un fatto gravissimo. Al di là della questione della decadenza di Iula, qui siamo di fronte al tentativo della maggioranza di nascondere i propri fallimenti. L’azione contro il Presidente del Consiglio deve essere vista come un’ arma di distrazione di massa”. Anche Massimo Ascione, con la veemenza che gli è consueta, ha tuonato: “Non hanno avuto neanche il coraggio di discutere! Oggi si è celebrato il funerale della democrazia a Sora. Con questa procedura contro Iula hanno voluto colpire l’uomo, e questo è inaccettabile. Il Presidente del Consiglio aveva un regolare certificato medico per la seduta del 31 luglio, mentre l’assise del 12 settembre non è nemmeno stata dichiarata aperta. Sora sta perdendo la sua identità tra molteplici problemi e non si sta facendo nulla. Questa è dittatura bianca. Al sindaco, poi, che nelle scorse settimane aveva fatto riferimento ad un membro dell’opposizione che, a suo giudizio, siederebbe illegittimamente in Consiglio, dico che mi sono preso la briga di farmi attestare le eventuali pendenze e il casellario giudiziario: entrambi vuoti”.
Il consigliere Antonio Lecce ha aggiunto: “Oggi abbiamo riportato una vittoria politica. Ma siamo comunque amareggiati perchè veniamo da mesi di grande pressione per una procedura di decadenza assolutamente pretestuosa e strumentale, nata solo per attuare l’ennesimo ribaltone”. Gli fa eco Lino Caschera: “Sora è ferma. I problemi sono ovunque e continuano a perdere tempo. La verità è che, stasera, qualcuno non avrebbe votato per la decadenza e quindi hanno preferito soprassedere”. Fausto Baratta conclude così: “Nella mia lunga esperienza non ricordo nulla di simile. La maggioranza, in maniera antidemocratica, crede di poter fare quello che vuole. Sora ha grossi problemi irrisolti: qui si tenta di nasconderli e basta”.