CRONACA

IL CICLOVIAGGIO DI GIORGIO LUCARELLI – TRA MARE, GHIACCIAI E VENTO, “IL GIOCO VALE LA CANDELA”

Secondo aggiornamento del Ciclo-viaggio in Islanda di Giorgio Lucarelli, dopo aver trascorso sette giorni sulla bicicletta ed aver percorso 708 chilometri. “Mi trovo a Breiddalsvik, località sulla costa Sud-Est dell’isola vichinga –racconta con allegria Giorgio Lucarelli-. Pedalo sempre sulla Ring Road (N.1) in senso antiorario. È meraviglioso pedalare su questa strada, che mi regala ogni giorno scenari e paesaggi di assoluto valore, delizia per i miei occhi, la mente sgombra da ogni cosa, pedalo con la voglia di vedere ancora panorami nuovi, a me, a noi sconosciuti a queste latitudini. Immaginate la strada percorsa da Ovest ad Est, ebbene a destra il mare, con acque fredde, anche se “riscaldate” dalla Corrente del Golfo, alla mia sinistra si scopre un altro mondo. Immensi ghiacciai eterni che scendono a valle, quasi a rasentare la strada, alte cascate di pura limpida acqua. Mare e montagne, due entità diverse ma a così poca distanza tra di loro, in una simbiosi naturale perfetta. Ed io in mezzo, spettatore privilegiato. Ancor più privilegiato, quando decido di fermarmi per la notte, che poi notte non è, visto che ci sono 22 ore di luce..!!! Quando c’è il sole però, si lascia molto desiderare..Tornando alla sosta notturna per riposare, il “campo” lo monto sempre dove il posto merita..Tre giorni fa, ho dormito nelle vicinanze del ghiacciaio Skaftafelljokull, che scende dal Vatnajokull. Credo dopo tanti ciclo viaggi fatti di aver assistito poche volte a un simile spettacolo. Dall’abside della tenda ho visto gli ultimi raggi solari andare a “morire” sulla parte sommitale ghiacciata del vulcano. Una montagna “illuminata” a valle il crepuscolo, lassù ancora tanta tanta luce..Erano le 23,30 circa, fuori c’erano 6°, ho goduto estasiato, preso da tale incanto. Ancora pochi chilometri più avanti, a Jokulsarfiom, enormi iceberg che si staccavanodai ghiacciai, per finire poi nel mare..Davvero molto molto bello..Questa mattina invece, altro campeggio libero, lungo la costa a poche decine di metri dal mare. Avevo messo la sveglia alle 6,00..Alle 4,00 complice la luce del giorno già molto intensa, ho deciso di alzarmi è prepararmi, non faceva troppo freddo, circa 11°, uscendo, altro spettacolo, il sole ad Est spuntava lentamente in direzione del mare. Dormire in tenda in queste situazioni mi fa vivere sensazioni uniche. Montare la tenda, preparare tutte le cose all’interno di essa è un rituale, tutto al posto giusto in un ristretto spazio. Poi dormire in caldo sacco a pelo è un attimo e sono tra le braccia di Morfeo. La migliore ninna nanna è il tintinnio della pioggia sul telo della tenda..Penserete, è tutto bello ??? Si, da un punto di vista, propriamente inerente a quello che i miei occhi e la mia mente assorbono..I momenti di difficoltà ci sono, eccome..Il vento in primis, il freddo, piove praticamente sempre e se piove quando devo montare o smontare la tenda devo fare in modo di essere più veloce possibile. Comunque per quanto mi riguarda il gioco vale la candela e vado avanti..”.