CRONACA

IL CICLOVIAGGIO DI GIORGIO LUCARELLI TRA FIORDI ED EMOZIONI

Dopo 26 giorni e 2646 chilometri in bicicletta…

Ci sono..!!!! Mi trovo a Fjrdarhorn, sulla costa nord occidentale, ventiseiesimo giorno di viaggio, 2646 chilometri percorsi..Ci siamo lasciati a Laugavartn a Sud dell’Islanda..Ero diretto a Nord sui fiordi..Per raggiungere la costa ho percorso la strada sterrata N.550 che attraversa l’altopiano di Kaldidalur..Eccezionale..!!!! Una strada priva di asfalto, molto isolata, soprattutto scarsamente attraversata dai mezzi a motore. Alla mia sinistra i ghiacciai perenni del vulcano Ok, alla mia destra l’enorme ghiacciaio di Langjokull, in mezzo tra questi due “giganti” io e la bici..!!! 42 chilometri molto intensi ed interessanti, panorami a dir poco strepitosi..Il fragore delle cascate, il rumore dell’acqua dei ruscelli erano musica, melodia che scandivano il ritmo della pedalata…Poi, il ritorno sulla strada madre, la Ring Road, fino a Melar..Lasciata di nuovo la strada N.1, il ciclo viaggio è continuato sulla N.68, sempre diretto a Nord, ed ecco i primi fiordi il Bitrufjordur e il Koilafiordur e poi lo Steingrimsfiordur..A Holmavik mi fermo per fare provviste..Rifletto e penso: ho visto dei fiordi meravigliosi, la risposta è si, bellissimi..Invece no, il meglio deve ancora arrivare..!!! E il meglio arriva sulla strada N.61 o strada dei fiordi che termina a Isafiordur. Trovo anche un alleato inaspettato, il bel tempo, il sole…Il vento e il fresco NO.!! È sempre una “bella” lotta, io non cedo..!!! Prima dei fiordi, c’e da attraversare un vasto altopiano, sui 400 metri di altitudine, nell’entroterra per circa 40 chilometri e anche qui, tra irte salute e ripide discese i panorami non mancano..Colgo ogni piccola occasione per memorizzare, fotografare nella mia mente il mondo che mi circonda..A Reykjanes, in un campeggio passo la notte..Di mattino presto, 5,45 sono già un strada, il sole è alto, fa freddo, 4° la temperatura, meno male che c’è subito da salire per…riscaldarmi. Intanto ho deciso di percorrere tutti i 140 chilometri che separano Reykjanes da Isafiordur in giornata, il motivo è semplice, c’è il sole, nei giorni a seguire potrebbe cambiare il meteo..Ad uno a uno mi attraverso tutti..Dal primo, il Mjoifjordur, al Skutulsfjordur, l’ultima insenatura a Isafiordur..Scelta azzeccatissima !!! Il cielo sgombro dalle nuvole, colora il mare di un azzurro meraviglioso..Il contrasto con il verde e la roccia lavica dei monti con ancora ampie “lingue” di neve è particolarmente evidenziato dalla luce solare..È tutto straordinariamente fantastico..Le salite, le pendenze non le avverto, il vento contrario può solo rallentare la velocità della bici..Sono attratto dallo spettacolo che si presenta ai miei occhi..Mi fermo, scatto foto e riparto..Ancora filmati, mi siedo, osservo stupefatto e riparto..Poi la notte al campeggio, nei miei occhi ancora le immagini, le emozioni le sensazioni ancora parte di me..Però ho anche un timore, una paura, l’attraversamento di un tunnel di 9 chilometri che da Isafiordur collega alcuni paesi e la strada N.60..Il ricordo va al tunnel sottomarino di Capo Nord, quando per mancanza di ossigeno negli ultimi 200 metri in salita, poco ci mancò a…Quindi di mattino presto, alle 5,30 l’attraversamento del tunnel in “bella” solitudine, senza che nessun mezzo a motore passasse..Continuo a scendere verso Sud, Reykjavik è sempre più vicina…