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IL BALLO DEL QUA QUA

Salto della quaglia, passo doble o retromarcia?

La domanda sorge spontanea davanti al balletto delle postazioni, edito dal Consiglio comunale di Sora, marchio Doc, o, per meglio dire, Pdl. Eh sì, può succedere che venga il mal di testa a seguire gli spostamenti – ora di qua, ora di là – di chi il popolo sorano ha eletto a rappresentarlo. Il teatro è la sede della massima assise cittadina di Corso Volsci, i ballerini sono i consiglieri comunali (ve li immaginate con il tutù?), e ognuno di loro ha il proprio coreografo d’interesse.

Due passi a destra, due a sinistra, ritorno nella posizione iniziale. No, non state assistendo ad una lezione di danza, ma alla cronaca di quello che si registra tra gli scranni dell’assemblea municipale in riva al Liri. Lino Caschera e Angelo Corona, già da qualche mese, hanno passato il guado e si sono accomodati sul carro dei vincitori; l’uno usufruendo – ma solo per un tempo molto più breve di quanto egli stesso non avesse previsto – di un posto al sole nella terra del Tevere; l’altro ricevendo deleghe insperate ad accettate dietro la poco credibile dichiarazione: ‘io non faccio parte della maggioranza’.

Poi, un’onda d’urto è partita in senso contrario e, così, Serafino Pontone, Antonio Farina e Salvatore Meglio hanno fatto tremare il corpo di ballo (o di balle?), lasciando scoperti tre ruoli che ambivano ad essere da leader e, invece, si vedevano ridotti a comparse: niente di più, niente di meno.

Aspettate, però, perché la rappresentazione di danza non era mica finita!? Tempo qualche settimana e, forse dopo complicate sedute di riscaldamento dei muscoli, lo stesso Salvatore è stato ri-scritturato. Una ‘particina’ per lui deve essere stata trovata, a giudicare dal fatto che, nella seduta del Consiglio di mercoledì, il baldo giovanotto è tornato ad occupare la precedente posizione. Meglio per lui!

Anche questo atto si chiude, il sipario cala sui soliti scenari: quelli di una città che non cresce.

E, signori, scusateci se, davanti a questo spettacolo, nessuno applaude.