Dopo il clamoroso autogol del portiere del Genoa e della nazionale di calcio, Mattia Perin, gli abitanti di Vallecorsa, offesi per l’insulto ricevuto, hanno risposto con una frase altrettanto tagliente.
Ma facciamo un passo indietro.
Mattia Perin è nato a Latina, rivale calcistica per antonomasia del Frosinone, squadra che quest’anno per la prima volta nella sua storia, ha disputato nel campionato di Serie A.
Fiero delle sue origini e della squadra del cuore, il portiere rosso-blu ha sempre dimostrato pubblicamente la sua enorme soddisfazione nel vedere la rivale sconfitta sul campo di calcio.
Questa volta però, il 23enne pontino ha superato ogni sorta di limite, battibeccando con un tifoso del Frosinone ha pubblicato sul suo profilo Instagram una frase, che non è un semplice insulto circoscritto al mondo calcistico, ma celebra una delle pagine più buie della storia della Ciociaria.
“A Vallecorsa cambiò la storia, tuo nonno parla arabo…il mio fondò Littoria!”, così scrive il portiere del Genoa al sostenitore ciociaro.
Il riferimento è alle famose “Marocchinate” cioè a quanto accaduto nel corso della Seconda Guerra mondiale quando a Vallecorsa, nel cuore della Ciociaria, centinaia di donne e ragazzine vennero violentate, mutilate e uccise dai soldati marocchini arruolati nelle truppe Alleate con l’Esercito francese.
I Vallecorsani, indignati per l’affronto ricevuto hanno risposto:
“Chi è senza dignità e onore non può offendere chi ha subito violenze e umiliazioni”.
La foto che ritrae lo striscione, apparso ieri sui social, è stata scattata davanti la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, luogo dove è stata girata la scena principale del film La Ciociara.
La piccola Chiesa, oggi sconsacrata, venne bombardata e trasformata in ricovero e rifugio dei civili durante la guerra e proprio qui, nel maggio del ’44, avvennero degli stupri ad opera dei goumier.
Tamara Paglia
Foto tratta dal web